Il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA ha stabilito un nuovo straordinario primato: rilevare la luce di una stella che è esistita nel primo miliardo di anni dal Big Bang cioè dalla nascita dell’Universo. La stella individuale più distante mai vista.

Si chiama Earendel, che in inglese antico significa “stella del mattino”. Ma siccome gli astronomi sono una massa di nerd sono certo che questo nome è stato scelto per via di Eärendil di tolkieniana memoria (che veniva comunque dall’inglese antico, suppongo).
Ma il punto non è questo. Il punto è che mentre il giovane James Webb cincischia con i preparativi, Hubble, vecchietto e dolorante, continua a segnare record. L’ultimo è stato annunciato dalla Nasa proprio oggi, ed è che grazie ai suoi dati è stata osservata la stella più lontana di tutte, che supera anche Icarus, che finora deteneva il record.
La luce di Icarus impiega 9 miliardi di anni a raggiungerci. La luce di Earendel ne impiega invece molti di più, 12,9 miliardi di anni, che vuol dire che è nata nel primo miliardo di anni dopo il Big Bang.

La stella è enorme: oltre 50 masse solari; ed è milioni di volte più luminosa del Sole. Ma anche una stella del genere sarebbe impossibile da osservare a una tale distanza. Ma c’è il trucco: un ammasso di galassie, dal simpatico nome di WHL0137-08, fa da lente di ingrandimento. La sua massa deforma lo spazio-tempo, modificando la traiettoria dei raggi luminosi che vengono da Earendel e permettendoci di vederla.
La stella è così antica che probabilmente fa parte della prima generazione di stelle che si sono formate nell’Universo. Erano stelle fatte quasi unicamente di idrogeno ed elio, che a quel tempo costituivano la quasi totalità della composizione chimica. Più dettagli, comunque, li studieremo proprio con il James Webb Space Telescope, ma già averla trovata è un risultato di cui Hubble può andar fiero.

La lente gravitazione ha consentito di individuare la stella e per stimare l’età gli astronomi hanno usato il noto fenomeno chiamato redshift, uno strumento di indagine oramai indiscusso che si basa sullo spostamento delle righe dello spettro verso il rosso man mano che si indaga stelle sempre più lontane. Earendel ha lo strabiliante valore di redshift 6,2, mai registrato prima per una stella.