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La nostra stella in fermento
In copertina: Astronomy Picture of the Day del 04 aprile credit & copyright: Christophe Suarez
A fine marzo, le 17 eruzioni solari prodotte da un’unica regione attiva (denominata AR2975), hanno messo in allerta gli scienziati per possibili tempeste elettromagnetiche rivolte verso il nostro pianeta.
Una tempesta solare “cannibale”
È stata così denominata la CME (espulsione di massa coronale) attesa per il 31 marzo scorso.
Per “cannibale” si intende un’espulsione di massa doppia (secondo il modello digitale prodotto dal NOAA): una seconda CME supera la prima, fondendosi in un unico “Cannibal CME”, per poi colpire il campo magnetico terrestre.
Le tempeste attese il 31 marzo erano state indicate di classe G2 e G3, ovvero moderatamente forti. Durante tempeste di questa tipologia, le aurore generate dall’impatto con la nostra magnetosfera si stima possano essere visibili fino a New York e in Idaho.
La sorgente della CME, come detto, è la macchia solare attiva AR2975. Di seguito, delle immagini di questa e altre macchie solari catturate da Rossana Miani il 29/03.
Le macchie solari sono eruzioni che si verificano sulla fotosfera. Sono regioni della superficie del Sole che sono distinte dall’ambiente circostante per una temperatura minore ed una forte attività magnetica.
A volte queste esplosioni sono associate a espulsioni di massa coronale (CME), o flussi di particelle cariche che sparano nello spazio. Potenti strumenti come il Solar Dynamics Observatory della NASA, così come il Solar and Heliospheric Observatory, hanno catturato viste mozzafiato delle eruzioni solari.
31 Marzo: cos’è accaduto
La macchia solare attiva AR2975 ha prodotto un ulteriore brillamento solare molto forte. Il bagliore (magnitudo M9.6) ha raggiunto il picco intorno le 20:30 (ore italiane).
Clicca sull’immagine per vedere l’animazione
Intorno le 4 del mattino (ore italiane) del 31 marzo, la CME cannibale ha colpito il campo magnetico terrestre.
L’impatto ha causato una tempesta geomagnetica di classe G1, più debole della tempesta G3 prevista, ma comunque sufficiente da innescare aurore in più stati degli Stati Uniti settentrionali.
Ma non finisce qui
Anche questi primi giorni di aprile, la nostra stella continua ad essere in fermento!
Grazie a Rossana Miani per questo aggiornamento e per le immagini datate 1 aprile 2022:
L’evento M9.6 del 31 marzo ha prodotto un’espulsione di massa coronale (CME), tuttavia di classe minore di quanto predetto.
Sebbene tutti gli occhi fossero puntati su AR 2975, un ammasso di macchie solari situato nel quadrante sud-est continua a svilupparsi lentamente e gli è stato assegnato il numero AR 2981. Questa regione ha prodotto una serie di brillamenti C di livello medio e probabilmente potrebbe verificarsi un moderato M-Flare. La tanto attesa tempesta geomagnetica non è riuscita a raggiungere la soglia di Forte (G3), tuttavia sono state segnalate belle manifestazioni di aurora in molte località a latitudini più elevate (informazioni tratte da SolarHam.com).
Durante il weekend del 2 e 3 aprile, inoltre, si sono verificate ulteriori CME.
Il 2 aprile, la macchia solare AR2975 ha prodotto un altro brillamento.
Sebbene la macchia solare non fosse direttamente rivolta verso la Terra – e quindi la maggior parte del CME ci mancherà – una frazione dell’eplosione sembrerebbe dirigersi verso la Terra e potrebbe colpire il campo magnetico del nostro pianeta il 6 aprile. Un “colpo di striscio” di questo tipo potrebbe innescare una tempesta geomagnetica minore di classe G1.
Una seconda CME, prodotta il 3 aprile, potrebbe invece raggiungerci il giorno 7.
Insomma, in questi ultimi giorni il Sole sta dando spettacolo!
Ricordiamo che oltre a produrre le suggestive aurore, le tempeste solari più intense possono creare seri problemi agli astronauti e forti interferenze alle nostre reti elettriche e satellitari. Un’attenta analisi e un monitoraggio giornaliero dell’attività solare ci aiuta a prevedere e prevenire possibili rischi.
Maggiori informazioni e molti altri dati aggiornati sui siti:
NOAA – National Oceanic and Atmospheric Administration
Spaceweather
Solarham
LASCO