Apriamo la rubrica con la bella notizia di una scoperta italiana, che mancava ormai da diversi mesi!

A metterla a segno è stato ancora una volta l’astrofilo romagnolo Mirco Villi grazie alla collaborazione con i professionisti americani del CRTS Catalina.

La scoperta della AT2022xod in UGC4958 ottenuta dal Catalina con il telescopio Cassegrain da 1,5 metri

Nella notte del 14 ottobre, analizzando un’immagine realizzata con il telescopio Cassegrain di 1,5 metri di diametro dell’osservatorio americano sul Mount Lemmon in Arizona, ha individuato una debole stella nuova di mag.+19,7 nella galassia a spirale barrata UGC4958 posta nella costellazione dell’Orsa Maggiore a circa 370 milioni di anni luce di distanza.

Al momento in cui scriviamo nessun osservatorio professionale ha ottenuto uno spettro di conferma e pertanto a questa possibile supernova è stata assegnata la sigla provvisoria AT2022xod.

UGC4958 aveva visto esplodere al suo interno un’altra supernova conosciuta, la SN2013gg scoperta il 5 novembre 2013 dagli astrofili cinesi Zhangwei Jin e Xing Gao, di tipo IIP.

La notizia però che ci lascia veramente a bocca aperta, arriva ancora una volta dal paese del Sol Levante. L’incredibile extraterrestre, oramai non sappiamo più come definirlo, Koichi Itagaki elude la rete di controlli dei programmi professionali e realizza una stupenda doppietta nel giro di soli quattro giorni. La prima è stata realizzata nella notte, prima dell’alba, del 13 ottobre individuando una stella di mag.+17 nella bella galassia a spirale NGC3938, posta nella costellazione dell’Orsa Maggiore a circa 37 milioni di anni luce di distanza. Nella notte del 15 ottobre gli astronomi giapponesi dell’Okayama Observatory con il telescopio Seimei da 3,8 metri hanno ripreso lo spettro di conferma.

SN2022xlp in NGC3938 ottenuta dall’astrofilo giapponese Toshihide Noguchi con un telescopio Schmidt-Cassegrain da 230mm F.10 + CCD KAF261E

La SN2022xlp, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova di tipo Iax. Si tratta infatti di un tipo peculiare e raro di supernovae, che prendono il nome dal prototipo di questo gruppo di oggetti, cioè la SN2002cx. Sono supernovae di solito più deboli e con righe nello spettro molto più strette di una normale Ia ed associate a popolazione stellare giovane. La loro interpretazione fisica è ancora in fase di approfondimento e sono perciò seguite con molto interesse dalla comunità astronomica internazionale. NGC3938 ha visto esplodere al suo interno altre quattro supernovae conosciute: la SN1961U scoperta dall’astronomo svizzero Paul Wild di tipo II, la SN1964L scoperta sempre da Paul Wild di tipo Ic, la SN2005ay scoperta dall’astrofilo americano Doug Rich di tipo II ed infine la SN2017ein scoperta dall’astrofilo inglese Ron Arbour di tipo Ic.

NGC3938 è una stupenda galassia a spirale vista di faccia che poteva far parte a pieno titolo del catalogo di Messier. Molto probabilmente l’astronomo francese passò sopra questa galassia, ma il suo strumento gli permise di vedere solo il luminoso nucleo centrale scambiandolo per una semplice stella e non il meraviglioso vortice dei suoi bracci.

Peccato che NGC3938 è uscita il 21 settembre dalla congiunzione con il Sole e pertanto è visibile nelle ultime ore della notte. A fine ottobre bisognerà attendere fino alle ore 3,00 per averla ad un’altezza di almeno 30° sopra l’orizzonte. La supernova è comunque leggermente aumentata di luminosità ed ha raggiunto la mag.+15 intorno al 20 ottobre. Si tratta pertanto di uno stupendo soggetto da fotografare con la presenza di una supernova luminosa e molto particolare.

3) Stupenda immagine della galassia NGC3938 ottenuta nel febbraio 2011 dall’astronomo statunitense Adam Block al Mount Lemmon SkyCenter con il Schulman Telescope da 80cm + CCD SBIG STX ed esposizione LRGB=270-80-80-80 minuti.
E NON FINISCE QUI!

La seconda scoperta del veterano giapponese è stata invece realizzata nella notte del 17 ottobre, ma sempre prima dell’alba. Koichi Itagaki ha individuato una stella di mag.+15,5 nella galassia a spirale barrata NGC3705 posta nella costellazione del Leone a circa 50 milioni di anni luce di distanza. Al momento della scoperta la galassia era immersa nei primi bagliori dell’alba.

NGC3705 è infatti uscita dalla congiunzione con il Sole il 15 settembre ed ha una declinazione molto più bassa rispetto a NGC3938 e pertanto per averla ad un altezza di almeno 30° sopra l’orizzonte bisognerà attendere fino alle ore 5,00. La ciliegina sulla torta è arrivata dalla classificazione che è stata realizzata in condizioni a dir poco proibitive dal nostro Claudio Balcon la notte del 19 ottobre, poco prima dell’alba. Questa è perciò una supernova scoperta e classificata tutta a livello amatoriale, ad oggi ne conosciamo almeno otto e nelle ultime sei c’è il marchio dell’astrofilo bellunese.

Immagine della SN2022xxf in NGC3705 ottenuta dall’astrofilo giapponese Yuuji Ohshima

La SN2022xxf, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova peculiare di tipo Ic-BL scoperta pochi giorni prima del massimo di luminosità, con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano all’impressionante velocità di oltre 20.000 km/s.

Le supernovae di tipo Ic-BL (Broad-Lined) rispetto alle normali Ic sono più luminose ed hanno una velocità di espansione molto più elevata raggiungendo anche i 30.000 km/s un decimo della velocità della luce. Le supernovae Ic-BL sono le uniche associate alle sorgenti di raggi gamma molto intensi GRB.

Non tutte le supernovae Ic-BL però mostrano i GRB solo perché questi vengono emessi esclusivamente sull’asse di rotazione della stella e quindi la loro visibilità dipende dall’orientamento dell’asse verso di noi. Anche gli astronomi giapponesi del Higashi -Hiroshima Observatory con il telescopio Nakata da 1,5 metri hanno ripreso lo spettro di questa supernova confermando la classificazione fatta da Claudio Balcon.

Elaborazione dello spettro della SN2022xxf ottenuto da Claudio Balcon con telescopio Newton da 200mm F.5 + spettroscopio autocostruito ed esposizione di 15 minuti. Confronto tramite il programma Astrodash che trova la giusta comparazione con la SN1997ef di tipo Ic-BL 5 giorni prima del massimo di luminosità

Dal New Messico (USA) gli astronomi americani hanno puntato questa interessante  supernova con il radio telescopio Karl G. Jansky Very Large Array VLA, rilevando un emissione radio in una posizione compatibile con la supernova. A dimostrazione di quanto sia interessante la SN2022xxf, anche il telescopio spaziale SWIFT indirizzerà il suo occhio per una campagna osservativa di dieci giorni a partire dal 30 ottobre. Intanto la luminosità della supernova è leggermente aumentata intorno alla mag.+15 e la galassia NGC3705 si sta sempre più allontanando dal Sole migliorando le sue condizioni osservative, ma non sarà comunque uno stupendo oggetto da fotografare, se paragonato alla maggiore fotogenicità della precedente galassia NGC3938.

Con questa doppietta di supernovae pecuniari e molto interessanti l’astrofilo giapponese raggiunge quota 171 scoperte consolidando la sua terza posizione nella Top Ten mondiale amatoriale, con 6 supernovae scoperte nel 2022!

E C’È CHI LO BATTE…

Sembrerà incredibile ma a livello amatoriale nel 2022 c’è chi ha fatto meglio di lui.

Stiamo parlando dei cinesi del programma XOSS capitanati dall’astrofilo Xing Gao che in questo 2022 hanno raggiunto quota 10 supernovae. Si tratta di eventi poco appariscenti perché deboli come magnitudine e posizionati principalmente in galassie anonime.

Chiudiamo la rubrica prendendo in esame la loro ultima scoperta avvenuta la notte del 22 ottobre, individuando una stella nuova di mag.+17,7 nella piccola galassia PGC6266216 posta nella costellazione di Pegaso. Lo spettro di conferma, che ha permesso di assegnare alla supernova la sigla definitiva SN2022yjl, è stato ripreso nella notte del 23 ottobre dagli astronomi cinesi del Yunnan Observatory con il Lijiang Telescope da 2,4 metri.

Si tratta di una giovane supernova di tipo II con una magnitudine assoluta di -20 e quindi potremmo essere davanti ad un evento luminoso o addirittura super-luminoso. Come sappiamo le supernovae più luminose sono le tipo Ia con una magnitudine assoluta di -19. Le supernovae di tipo II sono di solito un paio di magnitudini più deboli posizionandosi intorno alla magnitudine assoluta di -17.

Esistono però dei casi molto rari di supernovae di tipo II super-luminose che hanno raggiunto anche l’impressionate magnitudine assoluta di -22, dei veri e propri mostri di potenza. Gli astronomi cinesi grazie al loro spettro hanno ottenuto un redshift di 0,08 che corrisponde alla notevole distanza di circa un miliardo di anni luce di distanza. Questo è un chiaro esempio di una supernova che diventa più luminosa dell’intera galassia che la ospita.

SN2022yjl in PGC6266216 ottenuta da Claudio Balcon con un telescopio Newton da 200mm F.5 + CCD ATIK428ex ed esposizione 3×180 secondi

Nella foto di Claudio Balcon infatti la galassia è praticamente invisibile perché sovrastata dalla forte luminosità della supernova, che comunque è non riuscita a superare la mag.+17 a causa dell’enorme distanza della galassia ospite.