RUBRICA SUPERNOVAE COELUM N. 106
Si apre un nuovo anno, con la speranza che sia pieno di gioie e successi non solo a livello astronomico e viene spontaneo fare un resoconto dei fatti più salienti accaduti nell’anno appena concluso.
Nell’anno 2022 sono stati inseriti nel TNS Transient Name Server circa 20.000 transienti fra Supernovae, Novae extragalattiche e Novae della nostra galassia, ma solo poco più di 2000 hanno ottenuta una conferma spettroscopica, quindi soltanto il 10%.
La spettroscopia è infatti un campo dove anche un astrofilo evoluto più dare un importante contributo alla ricerca. Sappiamo molto bene che la spietata ed agguerrita concorrenza dei programmi professionali indirizzati verso la ricerca di supernovae ha messo a dura prova i volenterosi astrofili italiani che si dedicano a questo tipo di ricerca. Anche quest’anno il nostro ISSP purtroppo è rimasto fermo al palo, per quanto riguarda le scoperte di supernovae, ma per fortuna a tenere l’alto l’onore italiano abbiamo avuto quattro scoperte amatoriali ottenute da astrofili che sono riusciti ad infilarsi con successo fra le strette maglie della rete dei programmi professionali.
I primi ad ottenere una importante scoperta sono stati Franco Cappiello, astrofilo lombardo di Noviglio (MI) e Salvo Massaro, astrofilo siciliano abitante a Palermo, utilizzando il telescopio Ritchey-Chretien da 50cm F.7,4 dell’osservatorio Stazione Astronomica G. Bruno, situata al Passo del Brallo in provincia di Pavia.
Nella notte del 21 gennaio hanno individuato la SN2022abq, una supernova di tipo II, nella galassia a spirale barrata NGC5117 posta nella costellazione dei Cani da Caccia al confine con quella della Chioma di Berenica e distante circa 110 milione di anni luce. Per i due astrofili si è trattato della loro prima scoperta e come potete immaginare la loro gioia e soddisfazione è stata veramente grande.
Le altre tre scoperte italiane sono state invece messe a segno tutte dal veterano astrofilo forlivese, che non ha bisogno di presentazioni, Giancarlo Cortini. Dopo quattro anni di digiuno, Giancarlo è tornato con lo smalto dei tempi passati, scoprendo il 7 febbraio la SN2022bqi, una supernova di tipo II, nella galassia a spirale barrata NGC1233 posta nella costellazione del Perseo a circa 200 milioni di anni luce di distanza.
Giancarlo si è ripetuto il 2 aprile individuando la SN2022fuc, un’altra supernova di tipo II, nella galassia a spirale barrata NGC4545 posta nella costellazione del Drago a circa 120 milioni di anni luce di distanza.
Infine nella notte del 24 novembre, a coronamento di un anno d’oro, ha individuato la SN2022abln, ancora una supernova di tipo II, nella galassia a spirale barrata NGC5808 posta nella costellazione dell’Orsa Minore e distante circa 320 milioni di anni luce di distanza.
A completamento di questo importante successo, abbiamo avuto la conferma spettroscopica ottenuta dall’astrofilo bellunese Claudio Balcon (ISSP). Si tratta pertanto della seconda supernova italiana scoperta e classificata tutto a livello amatoriale. Se il nostro ISSP non è riuscito ad ottenere scoperte di eventi di supernovae, grazie al team dell’Osservatorio di Monte Baldo (VR), ha ottenuto tre scoperte di Novae extragalattiche. La prima, denominata AT2022elz, è stata ottenuta la notte del 6 marzo nella stupenda galassia M81 posta nella costellazione dell’Orsa Maggiore. La seconda, denominata AT2022eqj, è stata ottenuta tre giorni dopo nella notte del 10 marzo nella famosa galassia M31 nella costellazione di Andromeda. La terza ed ultima Nova Extragalattica è stata individuata la notte del 4 agosto, sempre nella galassia di Andromeda M31 e denominata AT2022qpg.
Quest’ultima scoperta è comunque molto importante per almeno un paio di motivi. Innanzi tutto si tratta di una Nova scoperta e classificata tutto in casa ISSP, infatti lo spettro di conferma dove erano ben visibili ed intense le righe di emissione di Balmer dell’idrogeno tipico delle Novae, è stato ottenuto dal bellunese Claudio Balcon che per primo è riuscito ad inserirlo nel Transient Name Server (TNS). L’altro motivo degno di grande interesse è dovuto al fatto che il team dell’Osservatorio di Monte Baldo si accorse subito della coincidenza della posizione della Nova da loro scoperta con la Nova M31N2005-10a scoperta l‘11 ottobre 2005 dagli astronomi americani del Mc Donald Observatory e dall’astrofilo italiano Marco Fiaschi (vedi Atel 627). Furono perciò avviati dei meticolosi controlli e con l’Atel 15545 astrofilo ceco Kamil Hornoch, riprendendo la Nova veronese l’8 agosto con il telescopio da 0,65 metri dell’Astronomical Institute di Odrejov, fugò ogni dubbio confermando la coincidenza della posizione. Si trattava pertanto di una Nova ricorrente, che sono le più seguite e studiate perché considerate potenziali candidate a diventare delle luminosissime supernovae di tipo Ia.
Fra i successi italiani dobbiamo menzionare anche le sei supernovae scoperte dall’astrofilo romagnolo Mirco Villi, grazie alla collaborazione con i professionisti americani del CRTS Catalina. I successi sono stati ottenuti analizzando immagini professionali realizzate con il telescopio Cassegrain di 1,5 metri di diametro dell’osservatorio americano sul Mount Lemmon in Arizona. In questo resoconto dell’anno appena terminato non possiamo tralasciare lo stupendo lavoro portato avanti in ambito spettroscopia dell’astrofilo bellunese Claudio Balcon che con uno spettrografo auto-costruito ed un semplice telescopio Newton da 200mm F.5 è riuscito a classificare per primo nel TNS 31 Supernovae, 2 Novae in M31 e 5 Variabili Cataclismiche della nostra galassia. Claudio Balcon, che è entrato a far parte dell’ISSP nell’ottobre del 2018, a livello mondiale amatoriale è leader indiscusso nel campo della spettroscopia con ben 81 supernovae classificate per primo nel TNS dal 2019 ad oggi. Claudio detiene anche il record della supernova più lontana classificata da un astrofilo la SN2021sfh, posta in una galassia anonima nella costellazione dell’Orsa Minore a 720 milioni di anni luce di distanza.
Vediamo adesso cosa è successo a livello mondiale amatoriale. In testa alla classifica delle scoperte amatoriali del 2022 troviamo i cinesi del programma XOSS capitanati da Xing Gao che hanno individuato 11 supernovae, seguiti al secondo posto dall’intramontabile giapponese Koichi Itagaki con 8 supernovae ed infine con nostra grande soddisfazione nel terzo gradino del podio troviamo il forlivese Giancarlo Cortini con le sue tre supernovae, a dimostrazione che la ricerca amatoriale di supernovae italiana continua a primeggiare a livello mondiale. L’anno appena terminato, come anche il precedente 2021, non ha visto purtroppo la scoperta di supernovae nelle galassie Messier, le più ambite ed appariscenti, però ci ha regalato due supernovae molto luminose che hanno sfiorato la notevole mag.+12. La supernova più luminosa del 2022 con la mag.+12,1 è stata la SN2022pul, una supernova di tipo Ia, scoperta il 26 luglio dal programma professionale americano di ricerca supernovae denominato All Sky Automated Survey for SuperNovae (ASAS-SN) nella galassia lenticolare NGC4415 posta nella costellazione della Vergine a circa 40 milioni di anni luce di distanza.
L’unico rammarico che la galassia ospite non si può definire un soggetto molto fotogenico. La seconda supernova più luminosa del 2022 che ha raggiunto la mag.+12,3 è stata invece la SN2022hrs scoperta il 16 aprile dall’astrofilo giapponese Koichi Itagaki nella galassia a spirale barrata NGC4647 posta nella costellazione della Vergine a circa 60 milioni di anni luce. NGC4647 è famosa per la vicinanza alla galassia Messier 60. Nelle immagini profonde le due galassie sembrano sfiorarsi, anche se solo prospetticamente, perché M60 è posta circa 5 milioni di anni luce più vicino a noi. Anche questa è una supernova di tipo Ia, come evidenziato dallo spettro ottenuto per primo dal nostro Claudio Balcon appena 5 ore dopo la scoperta. A differenza della precedente questa luminosa supernova sembra essere cullata fra le braccia di due belle e fotogeniche galassie.
Nel 2022 abbiamo purtroppo avuto anche un evento molto triste: l’astrofilo trevigiano Paolo Campaner il 12 marzo ci ha lasciato all’età di 70 anni. Un grande uomo ed un grande astrofilo che ha dato tanto all’astrofilia italiana ed alla ricerca amatoriale di supernovae. Maura Tombelli la più grande astrofila italiana scopritrice di pianetini, a settembre ha assegnato il nome definitivo “Paolo Campaner” al pianetino 37313 (2001QC = 1999 FA56) che aveva scoperto insieme all’astronomo Andrea Boattini il 16 agosto 2001. Un bellissimo gesto, che Paolo ha davvero meritato e che vedrà per sempre il suo nome iscritto nel firmamento celeste.
Concludiamo con una interessante curiosità. Esistono dei casi molto rari di due supernovae che esplodono contemporaneamente o quasi nella solita galassia, ne conosciamo circa una ventina. Ma il record assoluto che ha ottenuto la galassia a spirale barrata NGC5605, nella settimana dal 6 al 13 gennaio 2022, ha qualcosa di veramente incredibile e difficilmente replicabile. Ben tre supernovae visibili contemporaneamente in questa galassia posta nella costellazione della Bilancia a circa 170 milioni di anni luce di distanza. Sono state scoperte tutte e tre dal programma professionale americano di ricerca supernovae e pianetini denominato ATLAS Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System.
Augurando a tutti uno stupendo 2023, ci domandiamo: chi sarà il primo astrofilo italiano ad inserire una scoperta nel TNS nel nuovo anno?
E’ disponibile il nuovo abbonamento per il 2023