Dopo la tanta cusiosità suscitata dai “titoloni” da prima pagina dei giorni scorsi e calmate le acque parliamo dell’Asteroide 2023DW, si quello oramai noto come “Asteroide di San Valentino”.
Strana abitudine quella di accrescere la portata di un evento astronomico, che già di per se dovrebbe essere sufficientemente aclatante, abbinandolo ad un evento o nome noto, così come accaduto per la cometa di Neanderthal. Un’associazione certo si può sempre trovare ma occhio che “Don’t look up!” è sempre dietro l’angolo..
In tanto per rimanere sul concreto partiamo con qualche dato mappe alla mano.
2023 DW è un piccolo asteroide di circa 50 metri appartenente alla famiglia degli Aten, con un’orbita eliocentrica caratterizzata da un semiasse maggiore che si estende fino a 0.81 UA, un eccentricità di 0.39 ed un’inclinazione sull’eclittica di 5.8 gradi, che lo porta a stazionare per lo più all’interno dell’orbita terrestre.
Ad oggi 14 marzo, l’asteroide dispone di un arco osservativo di 15 giorni con 91 osservazioni pervenute e la sua orbita risulta essere delineata con maggiore precisione rispetto a quanto non lo fosse nei momenti immediatamente successivi la sua scoperta.
Il suo MOID* è pari a 0,0005 UA (74.700 KM) e le probablità di impatto stimate per il 14 febbraio 2046 sono di 1 su 670, vale a dire che l’asteroide ha il 99,85 % di probabilità di mancare il suo bersaglio.
L’attuale incertezza nella definizione dell’orbita potrà essere ridotta dalle misure di posizione che saranno effettuate grazie alle finestre osservative del 2026, 2029 e del 2032, oppure con un’auspicabile precovery, il ritrovamento dell’oggetto all’interno di immagini di repertorio che consentirebbe di estendere nel passato l’arco osservativo. Superato il punto di massimo avvicinamento avvenuto il 18 di febbraio, 7 giorni prima della sua scoperta, 2023 DW è adesso in rapido allontanamento e tra pochi giorni risulterà inosservabile anche per i grossi diametri.
*MOID = Minimum Orbital Intersection Distance, il valore (tipicamente in AU) che assume la minima distanza possibile tra l’orbita terrestre (nel nostro caso) ed il NEA
Stringendo quindi non sono molte le notizie certe sull’asteroide che dovrà senz’altro essere ancora oggetto di indagini accurate. La redazione di Coelum, con l’aiuto dei suoi collaboratori sarà pronta a comunicare ogni aggiornamento davvero rilevante.