Come da norma è importante per Coelum essere subito ben chiari:
non si vedrà dall’Italia.
L’eclissi di Sole, così detta ibrida, è un evento raro ma partiamo dall’inizio.
Un’eclissi solare è un fenomeno astronomico che si verifica quando la Luna si interpone tra il Sole e la Terra, oscurando in tutto o in parte il disco solare. Questo avviene solo quando la Luna è in fase di luna nuova, cioè quando è allineata con il Sole e la Terra. A seconda della posizione della Luna rispetto al piano dell’orbita terrestre, si possono verificare tre tipi di eclissi solari: totale, parziale o anulare.
Un’eclissi solare totale si verifica quando la Luna copre completamente il disco solare, creando un effetto di buio e di spettacolare corona luminosa attorno alla Luna. Questo tipo di eclissi è visibile solo da una ristretta fascia della superficie terrestre, chiamata zona di totalità, dove la Luna proietta la sua ombra più scura (ombra). Un’eclissi solare parziale si verifica quando la Luna copre solo una parte del disco solare, creando un effetto di morso sul Sole. Questo tipo di eclissi è visibile da una zona più ampia della superficie terrestre, dove la Luna proietta la sua ombra più chiara (penombra). Un’eclissi solare anulare si verifica quando la Luna è più lontana dalla Terra e il suo diametro apparente è minore di quello del Sole, creando un effetto di anello luminoso attorno alla Luna. Questo tipo di eclissi è visibile solo da una stretta fascia della superficie terrestre, chiamata zona di anularità, dove la Luna proietta la sua ombra.
Un’eclissi solare ibrida è un caso particolare di eclissi solare che cambia da anulare a totale (o viceversa) a seconda del punto geografico di osservazione e della posizione della Luna sulla volta celeste. Questo avviene perché il diametro apparente della Luna varia leggermente durante il suo moto orbitale attorno alla Terra, e perché la superficie terrestre non è perfettamente sferica ma presenta delle irregolarità (montagne, valli, ecc.). Queste due condizioni fanno sì che in alcuni punti la Luna copra completamente il Sole (eclissi totale), mentre in altri punti lasci un anello luminoso (eclissi anulare).
La prossima eclissi solare ibrida avrà luogo il 20 aprile 2023 e sarà visibile da alcune regioni dell’Indonesia, dell’Australia, della Papua Nuova Guinea, delle Isole Salomone e del Cile. L’eclissi inizierà alle ore 18:17 UTC come eclissi anulare e terminerà alle ore 21:28 UTC come eclissi totale. La durata massima dell’eclissi totale sarà di 1 minuto e 16 secondi e si verificherà alle ore 19:53 UTC nel sud-est dell’Indonesia. La larghezza massima della zona di totalità sarà di 29 km e si verificherà alle ore 20:11 UTC nel nord-est dell’Australia.
NOTA BENE: Per osservare un’eclissi solare, di qualsiasi tipo essa sia, è necessario usare delle protezioni oculari adeguate, come occhiali appositi o filtri solari certificati, per evitare danni permanenti alla vista. Non si devono mai usare occhiali da sole normali, pellicole fotografiche, lastre radiografiche o altri materiali improvvisati.
Le eclissi solari ibride sono eventi molto rari e affascinanti, che si verificano solo quando le condizioni geometriche e dinamiche sono particolarmente favorevoli. In questo secolo, si verificheranno in totale 224 eclissi solari, ma solo 7 saranno ibride. La prossima eclissi solare sarà visibile il 14 ottobre 2023 e sarà di tipo anulare, mentre per vedere la prossima eclissi solare ibrida bisognerà aspettare il 14 novembre 2031. Le eclissi solari ibride sono state osservate fin dall’antichità e hanno suscitato diverse reazioni nelle popolazioni che le hanno vissute, tra stupore, paura, meraviglia o venerazione. Alcune di esse sono state associate a eventi storici o mitologici significativi, come la nascita o la morte di re, eroi o profeti.
Una piccola curiosità del 19° secolo: il 28 maggio 1900 si verificò un’eclissi solare totale che fu visibile da gran parte del territorio italiano, in particolare dal nord-est. L’eclissi durò circa due minuti e mezzo e fu osservata da molti scienziati e astronomi, tra cui il famoso Guglielmo Marconi, che sfruttò l’occasione per condurre dei test sulla propagazione delle onde radio durante il fenomeno. Marconi riuscì a trasmettere dei segnali da una stazione a Bologna a una stazione a Bordighera, in Liguria, dimostrando che le onde radio non erano influenzate dall’eclissi.