Allarme Rientrato: la Voyager 2 è ancora con noi!

Nei giorni scorsi la Voyager 2 è tornata ad occupare le prime pagine (termine oramai arcaico ce ne rendiamo conto, ma il gergo è duro da perdere) della stampa internazionale.
Post e homepage di tutto il mondo si soffermati sulle sorti delle cara e oramai “vecchietta” sonda, partita nel lontano 20 agosto 1977 e da allora intenta ad esplorare l’ignoto fino ai confini del Sistema Solare.
Si lo sappiamo, a parlare della Voyager, di entrambi le sonde a dire il vero, si diventa inevitabilmente nostalgici ma tant’è che neanche il nostro caro @sergiastro nella sua rubrica prima dedicata agli ’80 e poi ai famosi ’90 è andato tanto indietro nel tempo da riuscire ad occuparsene.
Va bene, torniamo ai nostri giorni e in sintesi a raccontare cosa è successo.
Il 28 luglio scorso la NASA rende noto che il segnale della sonda è perso. PERSO! Insomma, la sonda che tanto ci ha fatto sognare potrebbe essere semplicemente e definitivamente spenta per sempre. Non esattamente notizia da poco, certo non cambierà le nostre vite, ma come si accennava in precedenza, c’è chi è affezionato.
Ma i tecnici sono subito abbastanza ottimisti, infondo la sonda potrebbe solo essersi girata. Ma torniamo all’inizio.

Una serie di comandi pianificati inviati alla navicella spaziale Voyager 2 della NASA il 21 luglio ha inavvertitamente fatto puntare l’antenna a 2 gradi dalla Terra. Di conseguenza, Voyager 2 era più in grado di ricevere comandi o trasmettere dati sulla Terra.

Voyager 2 si trova a più di 12,3 miliardi di miglia (19,9 miliardi di chilometri) dalla Terra e questo cambiamento ha interrotto la comunicazione tra Voyager 2 e le antenne terrestri del Deep Space Network (DSN) della NASA. Ma tutto risulta sotto controllo.

Voyager 2 infatti è programmata per ripristinare il suo orientamento più volte all’anno per mantenere la sua antenna puntata verso la Terra ed il ripristino successivo automatico è programmato per il 15 ottobre, momento che avrebbe sancito la ripresa della comunicazione.

Diciamo che la calma e la rassegnazione non caratterizzano gli scienziati in genere, figuriamoci alla NASA.

Il 1 agosto la NASA diffonde un nuovo annuncio. Utilizzando più antenne, il Deep Space Network (DSN) della NASA è stato in grado di rilevare un segnale portante dalla Voyager 2. Un segnale portante è ciò che il veicolo spaziale utilizza per inviare i dati sulla Terra. Il segnale è molto debole, ma esso conferma che il veicolo spaziale è ancora operativo e che continua sulla traiettoria prevista. L’annuncio prosegue perchè, sebbene la missione preveda che il veicolo spaziale torni a puntare la sua antenna verso la Terra a metà ottobre, il team farà un tentativo di comandare la Voyager prima, utilizzando un’antenna DSN per “gridare” il comando a Voyager di girare la sua antenna.

Tutto è bene quel che finisce bene, la Voyager 2 è ancora in contatto con noi!

Il 4 agosto arriva l’ultimo aggiornamento: la NASA ha ristabilito le comunicazioni.
La struttura Deep Space Network dell’agenzia a Canberra, in Australia, ha inviato l’equivalente di un “urlo” interstellare a più di 19,9 miliardi di chilometri alla Voyager 2, istruendo la navicella a riorientarsi e riportare la sua antenna verso la Terra. Con un tempo luce di sola andata di 18,5 ore affinché il comando raggiungesse la Voyager, i controllori della missione hanno impiegato 37 ore per attendere il segnale di ritorno e conferma dell’esito dell’operazione. Alle 00:29 EDT del 4 agosto, il veicolo spaziale ha iniziato a restituire dati scientifici e di telemetria, indicando che sta funzionando normalmente e che rimane sulla traiettoria prevista.