Un gigantesca macchia solare sta caratterizzando la superficie del Sole nei primi giorni di dicembre
A partire dal 02 dicembre gli scienziati di tutti il mondo e del NOAA National Oceanic and Atmospheric Administration hanno rivolto le loro attenzioni ad una gigantesca macchia apparsa sulla superficie solare, le cui dimensioni sono paragonabili a circa 60 volte quelle della Terra.
Macchie così grandi sono eventi piuttosto rari sulla superficie del Sole ma aldilà dell’effetto scenico c’è un altro aspetto che preoccupa gli scienziati. Questo genere di formazioni sono infatti all’origine di forti venti solari che, quando orientati verso la Terra, finiscono per travolgerla.
I venti solari ricordiamo sono flussi di particelle cariche che impattando con il campo magnetico terrestre finiscono per causare il più delle volte solo delle splendide aurore boreali. Non sempre però il campo magnetico riesce a contenere il getto e quando alcune particelle cariche riescono a superare la nostra barriera naturale, arrivano sulla superficie terrestre causando piccoli, medi o grandi impatti. Il primo ad essere colpito in simili casi è il complesso circuito di distribuzione dell’energia elettrica con la conseguente rottura di apparecchiature o interruzioni di servizio.
Gli scienziati sono tuttavia ottimisti. Sembra infatti che, nonostante le dimensioni generose, il vento generato non mostri livelli particolarmente alti di radiazione.
La macchia, scorta per la prima volta il 2 dicembre, dal 4 punta verso la nostra Terra e così farà ancora per qualche giorno fino a scomparire dall’altro lato della superficie solare durante la rotazione dell’astro. Il Sole compie una rotazione completa su se stesso in 27 giorni ed è probabile che, trascorso tutto il mese di dicembre, visto le particolari dimensioni della macchia, essa possa ricomparire, seppur più piccola, alla vista dei nostri strumenti.
Le macchie solari sono infatti fenomeni transitori e i tempi di vita media non superano in media le poche settimane.
Per seguire l’evoluzione della macchia e le stime sul vento solare spaceweather.com