Un team internazionale di astronomi dell’Università di Nantes ha realizzato una serie di mosaici compositando le migliori immagini a falsi colori della superficie di Titano, riprese dalla sonda Cassini nel corso della sua lunga missione nel sistema di Saturno.
Le minime differenze rilevabili nella composizione delle varie tipologie di terreno sono state evidenziate come lievi sfumature di colore diverso, come nel caso dei campi di dune equatoriali colorati in marrone, o i più chiari terrazzamenti sopraelevati.
Le riprese, effettuate nel corso di una settantina di fly-by negli ultimi sei anni, grazie allo spettrometro VIMS, sono state elaborate con un procedimento in grado di amplificare le informazioni ottenute penetrando con i sensori infrarossi la spessa atmosfera di metano e azoto, ed il risultato è spettacolare: sul globo di Titano si stagliano una serie di formazioni dall’aspetto molto più “terrestre” delle prime, confusissime, immagini trasmesse sei anni fa dalla sonda.
La mappatura, ancora incompleta, è stata ottenuta sovrapponendo uno sfondo di immagini a bassa risoluzione con immagini ad alta risoluzione (fino a 500 metri per pixel), ma mostra ancora aree scoperte… i prossimi 48 fly-by previsti da qui al 2017 colmeranno anche queste lacune, permettendo di ottenere le prime immagini full-globe di un mondo tanto lontano e alieno.