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Lo strano oggetto in NGC 7259 e i nuovi successi italiani
Anche questo inizio d’autunno ha regalato alcune importanti scoperte agli astrofili italiani, ma in diminuzione rispetto agli abbondanti “raccolti estivi”.
La notte del 7 ottobre Alessandro Dimai dell’osservatorio del Col Drusciè di Cortina d’Ampezzo si accorge di un evidente allungamento nel nucleo della galassia a spirale IC 35 nella costellazione dei Pesci, distante 190 milioni di anni luce. Si tratta di una stella di magnitudine +16,5 a ridosso del nucleo della galassia, ma le avverse condizioni meteo non permettono di riprendere un’immagine di conferma.
Il giorno seguente, in prima serata, utilizza in remoto una rete di telescopi spagnoli a Nerpio ed in seconda battuta anche quelli americani di Mayhill nel New Mexico ottenendo la conferma della 35esima scoperta del programma CROSS, che coincide anche con la 35esima scoperta per l’ISSP.
Viene immediatamente allertato il team di Asiago ed il PESSTO un programma di collaborazione europea con base presso il Very Large Telescope sulle Ande Cilene. Questi ultimi la mattina del 9 ottobre riescono a riprendere lo spettro della nuova stella identificandola come una supernova di tipo IIP scoperta pochi giorni dopo il massimo ed alla quale al momento, non è stata ancora assegnata la sigla.
Vogliamo inoltre segnalare una scoperta indipendente da parte degli astrofili senesi S. Leonini, G. Guerrini, P. Rosi, D. Soldateschi e L.M. Tinjaca Ramirez dell’osservatorio di Montarrenti che hanno identificato la SN 2012 ex in UGC 838, una piccola spirale posta nella costellazione dei Pesci, a circa 300 milioni di anni luce di distanza.
Gli amici di Siena avevano ottenuto la primissima immagine nella notte del 10 settembre – quando la supernova era di magnitudine +15,5 – ma sono riusciti a ottenere un’immagine di conferma solo il 16 successivo. Peccato che solo poche ore prima di quello stesso 16 settembre, gli americani del Catalina Real-Time Transient Survey segnalavano la scoperta dell’oggetto – attribuita quindi loro ufficialmente – battendo sul tempo i senesi a cui è stata però riconosciuta la scoperta indipendente.
Lo spettro, ripreso dal team di Asiago con il telescopio Copernico da 1,82 m, ha evidenziato che si tratta di una supernova di tipo Ib, scoperta pochi giorni prima del massimo di luminosità.
Anche se scoperta da oltre due mesi, abbiamo infine da segnalare una supernova sempre molto luminosa e facile da osservare. Si tratta della SN 2012ec scoperta la sera del 11 agosto nella galassia a spirale NGC 1084 dal sudafricano Berto Monard, veterano ricercatore di supernovae, fra i più attivi nell’emisfero sud. Lo spettro ottenuto con il telescopio di 2,3 metri del Siding Spring Observatory in Australia ha evidenziato che si tratta di una supernova di tipo IIP scoperta pochi giorni dopo il massimo. Negli ultimi50 anni questa bella e fotogenica galassia a spirale ha ospitato ben cinque supernovae, inserendosi ai primi posti nella classifica delle più prolifiche galassie dove sia esplosa una supernova. Posta nella costellazione dell’Eridano al confine con la costellazione della Balena, 7° a sud della galassia M77, nei giorni successivi la scoperta per poterla osservare dovevamo aspettare poco prima dell’alba, adesso invece è un comodo oggetto di metà notte.
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LVB 2009ip
Arriviamo infine all’oggetto più particolare ed interessante – secondo noi – del periodo e che sta catalizzando l’attenzione della comunità scientifica internazionale, ci riferiamo a 2009ip.
aumentata fino alla mag. +19, per poi raggiungere in agosto la +17,5. Il 24 settembre scorso, infine, una nuova esplosione ha portato l’oggetto fino alla notevolissima mag. +14.
Tutti i telescopi professionali del mondo hanno quindi iniziato una dettagliata survey dell’oggetto e dai nuovi spettri ottenuti sembrerebbe che la LVB 2009ip si sia trasformata in una rara supernova di tipo IIn. È veramente successo questo oppure la cosa è più complessa di quanto ipotizzato?
Nel prossimo numero della rivista (Coelum 165) parleremo più approfonditamente dell’evolversi di questo strano oggetto, aiutati in questo dalla preziosa collaborazione del team di Asiago che da tempo sta monitorando il transiente.
Nel frattempo vi invitiamo a riprendere l’oggetto che, se pur molto luminoso, non è facilissimo, poiché la galassia ospite, NGC 7259 è una bella spirale posta però nella costellazione del Pesce Australe, 7° ovest di Fomalhaut, a una declinazione di circa –29 gradi.
Saranno ovviamente facilitati gli osservatori del Sud Italia, dove la galassia culmina a circa 22°-23° di altezza, altezza che nel Nord Italia non supererà invece i 15°-16°.