Un'immagine del cratere Gale di Marte, con al centro il Monte Sharp. Le frecce indicano le direzioni del vento. Crediti: NASA/JPL-Caltech/ESA/DLR/FU Berlin/MSSS

Potrebbe essere il vento, e non l’acqua come molti pensavano, la causa di alcuni rilievi sulla superficie di Marte, a cominciare da quello nei cui pressi si sta aggirando il rover Curiosity. Lo sostiene un team di ricercatori dell’Università di Princeton e del California Institute of Technology con uno studio appena pubblicato su Geology .

I loro studi si sono concentrati sul Monte Sharp, un piccolo rilievo di 5 chilometri al centro del Cratere Gale, a sua volta largo 154 chilometri. Si ritiene che questo cratere possa essere il bacino di un lago prosciugato, e che il rilievo fosse dovuto all’accumulazione di sedimenti sul fondo del lago. Secondo i ricercatori, è possibile che il Gale ospitasse effettivamente un lago, ma il Mount Sharp non sarebbe mai stato sommerso: al contrario potrebbe essere il risultato dell’azione dei venti e dell’atmosfera marziani.

Le caratteristiche del rilievo, ricostruire in un modello al computer dai ricercatori, si sposano meglio con l’idea che Mount Sharp si sia formato per la deposizione progressiva di polveri spinte dal vento, piuttosto che per l’accumulazione di sedimenti sott’acqua. Al posto degli strati piani previsti dai depositi lacustri, si osservano infatti  strati inclinati verso l’esterno di circa 3 gradi.

Il Monte Sharp, secondo gli studiosi, non sarebbe mai stato sommerso dall’acqua, anche se la base attorno al rilievo potrebbe aver contenuto acqua in passato. “I dati raccolti non precludono l’esistenza di laghi nel Cratere Gale, ma implicano che la maggior parte del materiale sia stata depositata dal vento”, ha detto Kevin Lewis, co-autore dello studio pubblicato lo scorso marzo sulla rivista Geology. E’ ancora possibile che la parte bassa del cumulo possa  essere il risultato del prosciugamento di un lago, mentre è quasi sicuro che la parte alta del Monte Sharp sia stata scolpita dal vento.

Nonostante ciò, studiando i sedimenti e i diversi strati che compongono questo e altri rilievi e crateri del pianeta, i ricercatori potranno scoprire, come accade sulla Terra, la storia geologica e climatica di Marte.

I ricercatori hanno usato immagini ad alta risoluzione scattate dalla camera High-Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) montata a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter per misurare dall’alto l’orientamento degli strati rocciosi intorno alla base del monte. Edwin S. Kite, altro autore del paper, ha sviluppato al computer un modello matematico per studiare come il vento potrebbe aver depositato il materiale nel Cratere Gale.

Il compito di trovare una soluzione definitiva a questo mistero spetta ora al rover della NASA Curiosity, atterrato nell’agosto scorso proprio in prossimità del cratere.  I ricercatori non hanno ancora escluso del  tutto la speranza di trovare tracce di acqua sul pianeta e di strati di roccia di origine lacustre. Nel 2014 Curiosity raggiungerà la base del Monte Sharp e verificherà questa e altre ipotesi.

Per saperne di più:

Il profilo del Monte Sharp in un mosaico realizato tramite immagini raw, senza alcuna elaborazione fotografica di luce o colori. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS