Se, da qualche parte nel mondo, stavate guardando la Luna il 17 marzo 2013 alle ore 03:50:55 UTC potreste aver visto, anche ad occhio nudo, un brillantissimo flash lunare! Un oggetto di grandezza tra i 30 e i 40 cm di diametro, e di circa 40 kg, ha colpito la superficie della Luna a 90.000 km/h liberando una quantità di energia equivalente a circa 5 tonnellate di TNT!
“L’oggetto ha colpito la superficie del Mare Imbrium ed è esploso così forte da essere 10 volte più intenso di qualsiasi altra esplosione abbiamo mai visto sulla luna”, spiega Bill Cooke della NASA.
I meteoroidi lunari arrivano a colpire la superficie con così tanta energia cinetica che non richiedono un’atmosfera ricca di ossigeno per creare un’esplosione visibile. La luce proviene infatti non dalla combustione, come sulla Terra, ma dalla roccia fusa che evapora sul sito dell’impatto.
Non ci sono ancora immagini del cratere, ma dovrebbe essere grande circa 20 metri di diametro. Gli scienziati della missione orbitale LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), sperano di riuscire a riprendere dettagli ad alta risoluzione del cratere ancora fresco, non appena saranno di passaggio sopra la regione dell’impatto. Un simile evento permetterà di ottenere nuove misurazioni per migliorare gli attuali modelli sulla formazione dei crateri e su come avvengono gli impatti lunari.
Durante gli ultimi 8 anni, Cooke e il suo team di astronomi della NASA hanno monitorato la Luna alla ricerca di esplosioni causate da meteoroidi, e non ce ne sono state di certo poche! L’unico problema è che finora sono state molto più piccole e difficili da vedere, questa è di gran lunga la più spettacolare in tempi recenti. (N.d.r. a questo proposito, proprio nel numero 171 di Coelum, in edicola a fine maggio, troverete un articolo sul famoso impatto lunare che secondo il racconto di Gervaso da Canterbury sarebbe avvenuto nell’estate del 1178).
Durante questi anni, gli astronomi hanno scoperto che gli impatti sono molto più comuni di quanto ci saremmo mai aspettati e, contando anche i più piccoli, sono nell’ordine di centinaia di flash rilevati ogni anno. Da quando il programma è iniziato nel 2005, il team della NASA ha rilevato dalla Terra ben 300 impatti. Statisticamente parlando, più della metà provengono da piogge di meteoriti, come le Perseidi o Leonidi, per il resto si tratta di meteore sporadiche.
Ma non è tutto, perché secondo Cooke c’è qualcosa di molto più intrigante sotto e questo potrebbe essere stato solo una parte di un evento più grande: “Nella notte del 17 marzo, gli astronomi della NASA e dell’Università di Western Ontario, hanno rilevato una quantità insolitamente alta di meteoridi arrivati a grandi profondità nell’atmosfera qui sulla Terra – spiega l’astronomo – queste stelle cadenti viaggiavano su orbite quasi identiche tra la Terra e la Fascia di Asteroidi”.
Potrebbe quindi significare che la Terra e la Luna siano state colpite da meteore di origine comune: “La mia attuale ipotesi è che i due eventi siano collegati e che questo costituisca un incontro ravvicinato di breve durata tra il sistema Terra-Luna e una densa nube di materiale” ha spiegato Cooke.
Uno degli obbiettivi del programma di osservazione degli impatti lunari è quindi anche quello di usare la Luna come gigantesco rilevatore di flussi di detriti di cui non siamo a conoscenza, come questo. Scoprirli per tempo potrebbe aiutarci ad individuare le zone di provenienza di impatti a rischio anche per la Terra.
Il video della ScienceCast che mostra la luminosa esplosione del 17 marzo.
Fonte: http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/16may_lunarimpact/
Nel periodo estivo, mi diletto molto nell’osservazione della luna e dei meteoriti che sfrecciano tra essa e la terra. E’ una magra visione che spesso e volentieri si riduce all’osservazione di piccoli punti neri che sfrecciano davanti lo specchio lunare, ma a volte si ha la fortuna di osservare dei veri e propri sciami di meteoriti con anche qualche sorpresa inaspettata. In uno sciame ho potuto osservare un meteorite abbastanza gande da essere chiaramente evidente la rotazione che aveva. Occorre comunque una pazienza veramente notevole per tali osservazioni.Però sono rimasto stupito dalla quantità di meteoriti che ho osservato in un così piccolo corridoio spaziale e per di più senza usare un sistema di registrazione digitale. Ho sempre sperato di ossevare l’impatto di un meteorite sulla luna, ma fino ad oggi è andata buca.