L’Italia è un paese europeo notoriamente molto esteso in latitudine; si va infatti dai 47 gradi della Vetta d’Italia (al confine con l’Austria) a poco meno di 37 di Capo Passero (l’estrema punta sud-orientale della
Sicilia). Dieci gradi di differenza sono tanti, quando si osserva nei pressi dell’orizzonte, e spesso costituiscono un fattore dirimente tra “riuscire” e “non riuscire” a vedere un determinato oggetto. Determinare quanto si riesce a osservare sotto l’Equatore Celeste è molto facile, in quanto il valore è equivalente alla co-latitudine del sito osservativo: ad esempio, da Campo Cecina (provincia di Massa-Carrara), sito a una latitudine di 44°, è teoricamente possibile osservare oggetti sino a –46° di declinazione; dal parco del Pollino (40° di latitudine) si può invece scendere sino a –50° e in primavera sarebbe dunque possibile osservare il celebre Omega Centauri situato poco al di sotto dei –47° di declinazione.
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nell’articolo tratto dalla Rubrica Il Cielo Sepolto a cura di Piero Mazza presente a pagina 52di Coelum n.172.