E’ dal 3 gennaio 2004 che Spirit compie il suo duro compito di esploratore del suolo marziano e il prossimo 24 gennaio toccherà anche al suo gemello Opportunity celebrare il sesto anniversario della missione. Sei lunghi anni di intenso e proficuo lavoro e viene un po’ da ridere a pensare che all’inizio si prevedeva che la missione durasse solamente tre mesi…
Opportunity è ancora in piena attività e sembra godere di ottima salute. Terminata l’esplorazione del piccolo cratere Victoria che lo ha tenuto impegnato per un paio d’anni, si è ora avviato verso Endeavor, un cratere ampio oltre 22 chilometri e distante una decina di chilometri da Victoria.
Dall’altra parte del pianeta, ormai in prossimità della stagione invernale, si sta invece consumando il dramma di Spirit. Intrappolato da ormai nove mesi in un banco di sabbia, non c’è stato proprio verso di riuscire a liberarlo. Se fino a qualche tempo fa la priorità dei tecnici era quella di riuscire a togliere il rover dalla sabbia e farlo nuovamente scorrazzare per il pianeta, ora le valutazioni si stanno indirizzando verso un’altra direzione. Avvicinandosi la stagione invernale, infatti, diminuirà sempre di più l’insolazione giornaliera e se i pannelli di Spirit non saranno posizionati al meglio il rover rischierà di rimanere senza energia.
Drammatico il quadro tracciato da Jennifer Herman, ingegnere del JPL: “Al ritmo attuale di accumulo della polvere e con i pannelli orientati come lo sono ora si riuscirà a malapena ad avere energia sufficiente a mantenere in funzione i generatori di calore di sopravvivenza durante il solstizio invernale di Marte.”
Tutto lascia credere, dunque, che i tentativi di togliere Spirit dalla sabbia verranno sospesi e si proverà invece a far inclinare il rover per ottimizzare l’orientamento dei suoi pannelli solari.
Probabilmente, però, il momento chiave della missione sarà in febbraio, quando la NASA stenderà il bilancio delle missioni su Marte. Dovendo distribuire risorse limitate sarà indispensabile valutare costi e benefici scientifici di ogni missione. E i tagli potrebbero essere anche molto dolorosi.