Il Serpente è l’unica delle moderne costellazioni a essere divisa in due parti, e il motivo è presto detto. Quando nel 1930 l’Unione Astronomica Internazionale decise di stabilire in modo finalmente rigoroso i confini di quelle nazioni celesti, si trovò a fare i conti con due figure mitologiche – il “serpentario” o ofiuco (ovvero l’ammaestratore o catturatore di serpenti) e il grosso serpente che stringe tra le mani – fortemente legate e sovrapposte.
Si convenne allora che l’unica soluzione sarebbe stata quella di dividere in due parti la costellazione che raffigurava l’animale, lasciando la Testa (Serpens Caput) a ovest e la Coda (Serpens Cauda) a est del torso dell’Ofiuco; tanto che per osservare gli oggetti proposti questo mese dovremo per l’appunto saltare da una parte all’altra della possente figura del serpentario, spostandoci anche di 45° da est a ovest.

Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 54 di Coelum n. 193