Lo sciame meteorico delle Geminidi, forse il più attivo e costante negli ultimi anni, si manifesta in genere nel periodo che va dal 7 al 17 dicembre, ed è l’unico tra quelli conosciuti (insieme forse a quello delle Quadrantidi) che sembra essersi generato dai detriti rilasciati da un asteroide, e non da quelli di una cometa.

Sembra inoltre che lo sciame abbia origini molto recenti se paragonate a quelle di famose piogge di stelle cadenti come le Perseidi, conosciute fin dall’antichità. Il primo a parlare della scoperta di un possibile nuovo radiante fu l’astronomo dilettante Robert Philips Greg (1826-1906), che da Manchester nel dicembre del 1861 segnalò la caduta di una dozzina di meteore provenienti da un punto situato un paio di gradi a nordovest di Castore, nella costellazione dei Gemelli.

E addirittura, solo nel 1983, per merito di una ricerca condotta dal famoso astronomo americano Fred Whipple, si trovò che l’oggetto che aveva disseminato la sua orbita di pulviscoli che ogni anno in dicembre vengono incrociati dalla Terra non era una cometa, ma l’asteroide (3200) Phaethon, peraltro sospettato di essere una cometa ormai estinta.

E’ da notare che dalla prima osservazione di Greg, l’attività delle Geminidi è andata progressivamente crescendo, tanto da passare dalla decina di meteore l’ora al centinaio dei nostri giorni, e anche quest’anno si preannuncia uno spettacolo assolutamente niente male: 120 meteore l’ora durante il picco massimo, previsto per la sera del 14 dicembre intorno alle 19:00.

L’attività sarà decisamente favorita dalla assenza del disturbo lunare, anche se a quell’ora in Italia il radiante sarà ancora piuttosto basso sull’orizzonte, cosa che peraltro favorirà le riprese panoramiche; ovviamente, sempre sperando in una notte serena e soprattutto fidando in quella che è la principale caratteristica delle Geminidi, quella di essere meteore che entrano nell’atmosfera a velocità molto basse, intorno ai 35 km al secondo (la metà.

Meteore “lente”, insomma… proprio come abbiamo anticipato nel titolo; il che assicurerà all’osservatore un effetto slow motion che amplificherà per ogni “caduta” la sua percezione del tempo e della luminosità. Provare per credere!

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Qualche semplice regola per godersi lo spettacolo.

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1. Trova un luogo buio

È fondamentale trovare un cielo buio per poter aumentare le possibilità di osservare le stelle cadenti e godere appieno dello spettacolo.

In qualunque zona dell’Italia ti trovi, nelle sere di metà dicembre (puoi scegliere qualsiasi giorno a cavallo della data prevista per il picco massimo) cerca un luogo lontano dalle luci di città, dove l’inquinamento luminoso è minore, e alza gli occhi verso la volta celeste. Nuvole permettendo, lo spettacolo dovrebbe essere assicurato anche grazie all’assenza della luce della Luna.

2. Concediti un po’ di tempo

Può sembrare scontato ma… non avere fretta! Stacca la spina dalla routine quotidiana e concediti qualche ora di relax, non solo perché fa sempre bene ma anche perché le Geminidi sono davvero uno show unico.

I tuoi occhi avranno bisogno di diversi minuti per adattarsi al buio. Ciò ti consentirà di vedere molte più stelle e meteore.

Porta con te tutto l’occorrente per combattere il freddo!

3. Trova il Radiante

Sebbene non sia indispensabile riconoscere le Costellazioni può esserti utile trovare il cosiddetto “Radiante“, cioè il punto dal quale sembrano provenire le meteore.

Le Geminidi possono apparire in qualsiasi zona del cielo, ma il prolungamento della loro scia le riconduce tutte ad un punto della volta celeste situato nei pressi della stella Castore, nei Gemelli.

Non devi per forza puntare gli occhi verso il Radiante per tutto il tempo. Puoi anche guardare nelle sue vicinanze e regalarti una visione la più ampia possibile.

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Altre risorse online

Una galleria delle più belle fotografie di meteore Geminidi

L’articolo di Giuseppe Petricca sulle Geminidi 2015