Due straordinarie immagini del transito di Io e della sua ombra su Giove, riprese da Damian Peach nel 2009 (www.damianpeach.com/jup_09.htm)

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Clicca qui sopra per leggere l'articolo completo con i consigli per osservare al meglio Giove, e le sfide "fotografa gli anelli di Giove" e "osservare a occhio nudo i satelliti medicei".

Il passaggio all’opposizione del pianeta maggiore del nostro Sistema Solare, di cui potete leggere i consigli all’osservazione nella puntuale guida curata da Daniele Gasparri in Coelum n. 198 (che, lo ricordiamo, è ora liberamente consultabile e scaricabile qui senza oneri), permette anche di seguire uno dei fenomeni più entusiasmanti della nostra corte di pianeti: il moto dei satelliti medicei.

Io, Europa, Ganimede e Callisto, nel loro veloce orbitare attorno a Giove, infatti, ne arricchiscono quasi quotidianamente il disco con le loro sagome e con le ombre che proiettano sul suo già variegato strato gassoso.

I fenomeni cui danno luogo sono suddivisi in quattro tipologie.

Le Eclissi: un satellite passa attraverso il cono d’ombra di Giove.

Le Occultazioni: un satellite è direttamente occultato dal disco di Giove.

I Transiti: un satellite transita davanti al disco di Giove.

I Transiti d’ombra: quando l’ombra di un satellite passa sul disco del pianeta.

Per agevolare l’osservazione delle lune, e dei fenomeni cui danno vita, in marzo troverete utili il grafico qui sotto e le tabelle in cui sono riportate giorno per giorno il loro moto, le dimensioni apparenti delle lune, la luminosità e le loro distanze dal centro del loro pianeta; infine l’elenco dei fenomeni osservabili in marzo e le animazioni degli eventi multipli.

Il grafico mostra l’aspetto reale (nord in alto, est a sinistra) dei satelliti rispetto a Giove nel periodo. Cliccare per ingrandire.

Di grande utilità anche questa applicazione della British Astronomical Association per calcolare le posizioni dei satelliti per qualsiasi orario.

Ed infine, alcuni suggerimenti di Daniele Gasparri e la sfida osservativa proposti in Coelum 198.

Disegnare il gigante gassoso e la corte dei satelliti è una delle attività osservative più interessanti e appaganti. Risolti ad almeno 200 ingrandimenti, le ombre dei satelliti sul disco non saranno più dei puntini ma dei cerchietti. I più coraggiosi possono provare a osservarli con ingrandimenti a partire dalle 250-300 volte.

Se la serata è davvero favorevole dal punto di vista atmosferico e il telescopio è ben collimato e in temperatura con l’ambiente esterno, le piccole lune mostreranno dei minuscoli dischetti estesi per poco più di un secondo d’arco. Il più grande, Ganimede, che è anche il satellite maggiore del Sistema Solare, potrebbe persino mostrare una macchia scura sulla sua superficie: si tratta della Galileo Regio, una regione identificata dalla sonda Galileo negli anni ‛90 e che adesso è alla portata degli osservatori più esperti.

Una bella sfida per testare la vostra capacità di osservazione e la qualità del vostro strumento. In fotografia, la Galileo Regio di Ganimede è alla portata di telescopi di 15 centimetri, forse anche meno.
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Una sfida osservativa

Desideriamo poi riproporre una difficile sfida ai lettori di Coelum. Si tratta di un mistero osservativo di cui si parla spesso, ma che ancora oggi non ha trovato una risposta definitiva: si possono scorgere a occhio nudo i satelliti di Giove?

È fuor di dubbio che la luminosità dei galileiani, con magnitudini medie comprese tra la +4,5 e la +5,5, dovrebbe in via teorica garantire la loro osservabilità anche senza l’ausilio di strumenti ottici. E anche le loro distanze angolari da Giove, a ben guardare, sembrerebbero più che sufficienti per una comoda separazione ad occhio nudo, almeno per quanto riguarda i due più esterni. La stessa teoria, ma soprattutto il buon senso, ci dicono infatti che Ganimede e Callisto dovrebbero essere i più facili (o se preferite, i meno difficili) da scorgere, mentre per Europa le probabilità calano di parecchio; pochissime o nessuna speranza, invece, di vedere il piccolo Io che si mantiene sempre troppo vicino al gigante gassoso (continua a leggere su Coelum 198).
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