Gli scienziati della missione New Horizons hanno scoperto uno strano marchio sulla superficie di Plutone tra le immagini inviate a terra dalla sonda. Sembra il “segno di morso”, come loro stessi lo hanno descritto nel report, e si trova nel lontano emisfero occidentale. Si ritiene che possa essere causato da un processo di sublimazione in atto, cioè dalla transizione di un elemento, probabilmente metano, direttamente dallo stato solido a quello gassoso. Il gas si riverserebbe quindi nell’atmosfera, esponendo lo strato di ghiaccio d’acqua sottostante.
Questa immagine mostra l’altopiano Vega Terra in basso a sinistra, delimitato verso il centro da una scarpata frastagliata chiamata Piri Rupes che confina a sua volta con una giovane pianura quasi priva di crateri, Piri Planitia. In alto a destra, un taglio diagonale, chiamato Inanna Fossa, si estende per 600 chilometri fino al bordo della grande pianura ghiacciata Sputnik Planum, nel “cuore” del pianeta nano.
I dati del Ralph/Linear Etalon Imaging Spectral Array (LEISA), nel riquadro a destra, indicano che gli altopiani a sud delle Piri Rupes sono ricchi di ghiaccio di metano, rappresentato dal colore viola; mentre, la superficie di Piri Planitia è più ricca di ghiaccio d’acqua, colore blu (i dati di LEISA avevano già fornito una mappa della distribuzione del ghiaccio d’acqua sulla superficie di Plutone).
Osservando la topografia è evidente quindi che uno strato di metano ghiacciato ricopre le zone più elevate, mentre nelle quote inferiori è visibile solo la dura superficie di ghiaccio d’acqua (su Plutone, a causa delle basse temperature l’acqua, a differenza del metano, si comporta come se fosse roccia, dura e immutabile). Qui la sublimazione deve aver agito come un vero e proprio processo erosivo esponendo il substrato mentre, di contro, nelle aree ancora ricoperte di metano la transizione del gas ancora non si sarebbe verificata.
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