Dopo un anno e mezzo di simulazioni, Brown e il collega Konstantin Batygin, assistente in scienze planetarie, si sono convinti che deve esserci un importante pezzo del Sistema Solare là fuori, ancora sconosciuto.
Il Nono Pianeta avrebbe un’orbita molto eccentrica di 10.000-20.000 anni attorno al Sole. Secondo gli scienziati questo spiegherebbe alcune curiose caratteristiche osservate negli oggetti della remota Fascia di Kuiper, la regione che si estende dall’orbita di Nettuno cioè dalla distanza di 30 UA (Unità Astronomiche) fino a 50 UA dal Sole.
In particolare, sono le orbite di 6 corpi transnettuniani (TNO Trans Neptunian Object), sui 13 noti, a destare sospetti: queste sembrano puntare nella stessa direzione dello spazio fisico, con un’inclinazione quasi identica rispetto al piano geometrico su cui si muove il Sistema Solare.
Ora, mentre ricerche parallele cercano di definire la posizione dell’ipotetico mondo, secondo Brown il nuovo KBO – denominato uo3L91, appena scoperto grazie al Canada France Hawaii Telescope nell’ambito del programma Outer Solar System Origins Survey (OSSOS) – sarebbe un importante pezzo del puzzle in grado di “ridurre la possibilità di un errore di matematico a circa lo 0,001 per cento“.
uo3L91 sembra condividere il comportamento orbitale degli altri sei oggetti, suggerendo che deve essere stato spinto da un grande pianeta a circa 149 miliardi chilometri dal Sole (75 volte più lontano di Plutone), o anche di più.
Tuttavia, anche se le dichiarazioni di Brown sembrano ottime congetture, lo studio non è ancora stato sottoposto a peer-review e i dettagli del nuovo oggetto ancora non sono stati rilasciati.
Un’indagine completa dovrà cercare le conferme necessarie studiando un numero maggiore di KBO per verificare se i dati sono davvero coerenti con la presenza di un pianeta lontano o se può esserci qualche altra spiegazione.
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