Quello delle Leonidi è storicamente lo sciame che con più regolarità è riuscito a non deludere le attese degli osservatori nel corso degli ultimi secoli, producendosi a intervalli più o meno regolari in straordinarie tempeste di meteore (1833, 1866, 1966, 1998…). Per ritrovare la “tempesta” basterà probabilmente aspettare il 2031, anno del ritorno al perielio della cometa. Per il momento dovremo accontentarci dell’incontro della Terra con le rade polveri sparse su tutto il suo percorso orbitale, ma la sorpresa è sempre possibile!
PER FOTOGRAFARE qualsiasi sciame meteorico, i consigli sono gli stessi pubblicati questa estate sullo Speciale Perseidi di Coelum 202, vi ricordiamo in particolare l’articolo di Sebina Pulvirenti “Come riprendere le Perseidi con lo SMARTPHONE” con a margine i consigli di Daniele Gasparri per riprenderle con Reflex o CCD.
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Il radiante situato nella “falce” del Leone è normalmente attivo dal 14 al 21 novembre, con un massimo attorno al 17 e uno ZHR (Zenital Hourly Rate) normalmente sull’ordine delle 10-15 meteore/ora. Le previsioni di quest’anno confermano che lo ZHR sarà ai livelli delle 15 meteore l’ora, con un picco nella notte tra il 16 e il 17 novembre (più probabile alle 5:00 del 17); a quell’ora il radiante (AR 10,3h; Dec +21,6°) posto nei pressi di Algieba (gamma Leonis) sarà già ben alto sull’orizzonte est-sudest (più di 60°).
Purtroppo nel cielo sarà presente, non a grande distanza, la Luna, con fase del 90%, che con la sua luce disturberà non poco l’osservazione, rendendo quindi tutto più difficile. Inoltre, il tempo per l’osservazione in concomitanza del picco sarà molto breve poiché il chiarore del crepuscolo del mattino inizierà già alle 5:26.
In ogni caso, per chi vorrà tentare comunque l’osservazione, non resta che incrociare le dita, fidando, più che nella quantità, nella caduta di qualche bolide spettacolare.
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