Il tragitto di 3200 Phaethon nel cielo di dicembre, nel momento di massimo avvicinamento alla Terra tra le stelle di Andromeda . Non sarà comunque osservabile a occhio nudo, a causa della sua bassa luminosità, vicina alla undicesima magnitudine. Crediti: Coelum Astronomia CC-BY

Il protagonista, come si usa dire “delle cronache”, in questi giorni è sicuramente un asteroide “particolare”: 3200 Phaeton. Il 16 dicembre, attorno alla mezzanotte locale, passerà a “soli” 10,3 milioni di chilometri dalla Terra, e brillerà di una magnitudine attorno alla +11. Non certo particolarmente brillante, servirà uno strumento per poterlo osservare (a questa pagina le effemeridi orarie per una località del Centro Italia, che potete affinare inserendo la vostra posizione corretta), ma si tratta di un corpo decisamente interessante poiché, probabilmente, costituisce il residuo di una cometa estinta e…  probabilmente il padre dello sciame meteorico delle Geminidi che si manifesta in genere nel periodo che va dal 7 al 17 dicembre.

Un'immagine radar da Arecibo, del dicembre 2007, è la miglior immagine dell'asteroide che abbiamo al momento... Crediti: Arecibo / Cornell
All’osservazione esso si mostra puntiforme, anche se, in passato, sembra abbia accennato una timida coda. Ne facciamo un breve accenno qui, ma rimandiamo alla rubrica comete di Coelum Astronomia 216 di dicembre per leggere qualche altra curiosità.
Se non avete un telescopio e volete comunque dargli un occhio mentre passa, Gialuca Masi e il suo Virtual Telscope seguiranno l’avvicinamento apartire dalle 21:00 del 16 dicembre. Per approfondire leggete anche:

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Crediti: Coelum Astronomia CC-BY

La “star” di dicembre, per quanto riguarda l’osservazione degli asteroidi, è però senza alcun dubbio (20) Massalia, che raggiungerà l’opposizione il giorno 17 e potremo rintracciarla tra le stelle del Toro.
Un’altra curiosità di (20) Massalia è di essere un  asteroide la cui orbita è praticamente identica a quella di (44) Nysa (di cui abbiamo parlato il mese scorso), tanto simile che uno strettissimo avvicinamento tra i due oggetti (avvenuto l’11 aprile 1988 di sole 0,037 UA) fu sfruttato nel 1989 dal satellite Hipparcos per determinarne la massa. Rispetto a (44) Nysa, le dimensioni di (20) Massalia sono quasi doppie (162x143x130 km) ma, nonostante ciò, il contenuto valore dell’albedo lo rende di pochissimo più luminoso durante le sue opposizioni più profonde (1,0 UA, mag. +8,3). Questa del 2017 sarà proprio un’opposizione profonda che porterà l’asteroide a una distanza di 1,094 UA dalla Terra e a una magnitudine di +8,4.

➜ Approfondisci su Asteroidi in Dicembre 2017

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