Interessanti le novità proposte dall’azienda romana Astrel Instruments che ha di recente aumentato l’offerta introducendo due camere CCD standalone con PC incorporato. I due nuovi modelli, la AST16200B e la AST8300X, pur mantenendo le caratteristiche innovative tipiche delle camere Astrel, si rivolgono a due fasce di utenti con esigenze diverse.
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La AST16200B è dedicata agli astrofotografi avanzati grazie al sensore CCD KAF-16200, che vanta ben 35 mm di diagonale e una matrice di 16.2 Mpixel da 6 um. Questo sensore ha una dimensione che sfrutta perfettamente ottiche che usano focheggiatori e correttori da 2”, grazie anche al suo formato quasi quadrato.
Come tutte le Astrel, la 16200B incorpora di una ruota portafiltri disponibile nella versione a 4 posizioni (per filtri standard non montati da 2” o 50 mm), oppure a 5 posizioni (per filtri da 42 mm). Nel caso dei filtri da 42 mm si tratta di una linea sviluppata dalla tedesca Astronomik specificatamente per la AST16200, che consente di ridurre considerevolmente il costo dei filtri rispetto ai classici 2”. Le ruote sono intercambiabili, per passare facilmente, ad esempio, dal profilo LRGB al narrowband.
La AST16200B è proposta al prezzo di 3350 € (iva esclusa).
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La AST8300X è pensata invece per astrofotografi che hanno da poco iniziato le riprese deepsky con una camera monocromatica, magari venendo da una reflex digitale. Monta un sensore KAF-8300 di 22.5mm di diagonale e 8.3M pixel da 5.4 um.
La AST8300X ha una ruota portafiltri incorporata a 7 posizioni per filtri da 1.25” (non montati). Grazie alla vicinanza al sensore, è possibile l’impego di filtri di costo inferiore rispetto alle soluzioni comunemente utilizzate con questo sensore, senza peraltro introdurre vignettatura, anche ad f/4. Il prezzo è di 1600 €(iva esclusa).
La AST8300X è disponibile anche nella versione “kit” (1900 € iva esclusa), che include 7 filtri Optolong premontati: LRGB, Ha 7nm, OIII 6.5 nm, SII 6.5 mn.
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Come già detto, entrambe le camere usano l’approccio standalone delle camere Astrel ed incorporano al loro interno un PC in grado di gestire sia la camera che tutti gli accessori del setup astrofotografico, come autoguide e montature. Le camere, cioè, possono essere controllate nelle sessioni astrofotografiche senza necessità di un computer tramite connessione WiFi con uno smartphone, un tablet (o un PC). La AST16200B prevede anche la modalità wired via Ethernet e quella stand-alone con il display ad alta risoluzione da 5” e la mini tastiera wireless. Lo spazio di archiviazione base on-board della camera è di 8 Gb per la AST8300X e 16 Gb per la AST16200B, che possono crescere in entrambi i casi fino a 64Gb.
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Inoltre sia la AST16200B che la AST8300X hanno la caratteristica valvola per eliminare l’aria nella camera del sensore utilizzando l’apposita pompa a vuoto manuale, virtualmente evitando quindi ogni possibilità di appannamento o condensa in caso di alta umidità, e senza la necessità di usare gel essiccanti.
Per maggiori informazioni: Astrel Instruments
Sono un paio di anni che uso la camera CCD 8300, devo dire che mi trovo molto bene, prima lavoravo con un Atik 314L ma non ci sono paragoni, l’AST8300 racchiude una serie di innovazioni che vengono da un progettista (Andrea Ricciardi) con molta esperienza nella fotografia astronomica. tutta una serie di plus che un astroimager vorrebbe su un CCD, il primo di tutti è la possibilità di funzionare senza nessun PC collegato dato che la camera stessa è un mini PC Linux, secondo: ruota porta filtri integrata molto vicina al CCD così vicina che ti permette di non spendere una cifra follia con filtri da 50mm, nessun tipo di condensa con l’eliminazione dell’aria tramite pompa a vuoto, terzo: la possibilità di remotare la camera tramite Smartphone e tablet.