Mi chiamo Fabio Concetti, ho 23 anni, sono laureato in Biologia ed abito a Falerone (un paesino in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche); sono astrofilo da quando avevo circa cinque anni e già da allora il primo strumento che mi ha affascinato per la strepitosa capacità di far divenire gli oggetti del cielo ancor più belli che ad occhio nudo, è stato un binocolo.
Poi nel crescere mi sono evoluto ed è arrivato il classico 114 ; ho avuto poi spesso anche occasione di “guardare dentro” molti telescopi di 25 cm di diametro ed oltre, dotati di puntamento automatico.. una gran bella comodità, non c’è che dire, ma quando tornavo a casa e dovevo “armeggiare” con il mio telescopietto, mi rendevo conto di non riuscire a ritrovare gli oggetti (anche per colpa dello scandaloso cercatore, della montatura traballante e del cielo inquinato) e poi sentivo troppo la mancanza di poter avere lo sguardo rivolto nella stessa direzione inquadrata dallo strumento ed inoltre avere l’immagine dritta, insomma volevo essere più cosciente di dove e cosa stavo guardando e non avere la sensazione di immagini finte, rivolte nella stessa direzione del pavimento della terrazza… per non parlare del fatto che con i telescopi si deve tenere un occhio “in panchina” a non far nulla Insomma il binocolo rimaneva lo strumento preferito, solo che sia il 7×50 che il 10×50 mi andavano stretti, anche perchè di qualità non eccelsa.
Così mi sono portato appresso per molti anni il sogno di avere per le mani un binocolone di grande qualità e, dopo aver a lungo ponderato l’acquisto da fare, mi sono deciso ad acquistare il mitico 20×110 della General Hi-T.
Mi sono sempre rifiutato all’idea di acquistare un binocolo con i prismi a 45° o 90° per i motivi già detti sopra, però è nato prepotentemente il problema di un eventuale treppiede in grado di sostenere in maniera solida un binocolo di tale peso (circa 7Kg) ed anche in grado di consentirmi osservazioni allo zenit.
Non essendo soddisfatto di nessuna delle soluzioni in commercio, ne per quanto riguarda i treppiedi, ne tantomeno forcelle varie o teste fotografiche ecc… (sia per la scomodità delle visioni allo zenit, alle quali credo però non si possa rinunciare quando si ha per le mani un tal binocolo, sia per i prezzi e forse anche per la scarsa stabilità) ed avendo la grande fortuna di essere figlio di un falegname, ho deciso di autocostruirmi un treppiede ad hoc. Il risultato lo si può vedere nelle fotografie sottostanti.
L’altezza minima di questo treppiedi è di 120 cm, mentre alla massima apertura supera i due metri, anche se non è mai necessario aprirlo più del metro e ottanta.
Per realizzarlo ho utilizzato quattro tipi di legno diversi, al fine di coniugare leggerezza (per quanto possibile) e rigidità e robustezza impiegando legni con caratteristiche di elevata resistenza in quegli snodi critici in cui è richiesta particolare resistenza.
Il risultato finale è che il treppiedi è così resistente che ha retto i miei 70 chili (mi ci sono appeso) senza protestare più di tanto (da aperto!), inoltre l’ho anche dotato di una barra filettata centrale con una manopola in grado di tensionare ulteriormente la struttura, agendo sulle tre stecche che regolano l’apertura delle gambe.
Inizialmente pensavo di costruire anche una montatura a parallelogramma, ma ero molto dubbioso sulla funzionalità di una eventuale testa fotografica da applicare ad una estremità del trapezio stesso.
Poi è arrivata la folgorazione: ho visto, dal sito Binomania di Piergiovanni Salimbeni, la splendida idea di Gianfranco Bonfiglio che ha realizzato una sorta di forcellone con gli stessi vantaggi di una montatura a parallelogramma, ma che in più elimina il problema di mettere altri contrappesi per bilanciare il movimento di altezza (come invece avviene nella montatura in foto).
Infatti, realizzando una forcella di altezza appropriata, (cosa che peraltro Gianfranco Bonfiglio mi sembra non abbia fatto, almeno per quello che ho potuto carpire dalle sole immagini) sono riuscito a trovare il bilanciamento ideale che mi consente di muovere gli oltre sette chili del binocolo con uno sforzo pressoché nullo.
Praticamente riesco a spostare il binocolo senza neppure usare le mani, solo con la minima pressione che esercito con gli occhi ed il naso sulle conchiglie di gomma a protezione degli oculari!!!
E’ davvero un piacere incredibile e non debbo nemmeno mai serrare le manopole di blocco perchè il bilanciamento è talmente efficace che il binocolo mantiene qualsiasi posizione nella quale viene rilasciato.
Inoltre con il forcellone riesco ad avere un escursione in altezza di oltre 90 cm, così da poter osservare io lo zenit perfettamente in piedi e di abbassare poi il tutto per far osservare la stessa zona di cielo persino a bambini di 5 anni, senza dover intervenire sul treppiede o eventuali colonne centrali (come accade con altri sistemi), ottenendo perciò una stabilità ed una rapidità massime.
Ho potuto constatare che dando una discreto colpetto al binocolo fissato sulla montatura le vibrazioni spariscono dopo solo cinque secondi: direi che è ragguardevole se si pensa che fra binocolo, forcellone e contrappeso, il treppiede deve sostenere la bellezza di 20 chili !
Certo sulla trasportabilità di tutta questa attrezzatura (circa 35 chili complessivi, binocolo compreso) non posso certo dire di aver
fatto centro, però la stupefacente comodità osservativa che si ottiene ripaga ampiamente, e con gli interessi, lo sforzo che si compie per portarsela appresso.
Ed inoltre ho riservato un occhio di riguardo anche alla gradevolezza estetica complessiva che non guasta mai, e che è stata apprezzata anche da amici che con astronomia, binocoli e cavalletti hanno poco in comune.
Sono convinto che se qualche azienda si mettesse a produrre ad un prezzo accettabile dei sistemi basculanti simili o anche migliori di questo o delle varie montature a parallelogramma in circolazione, farebbero affari d’oro: una volta che si è provata la differenza di comodità rispetto alle classiche teste fotografiche, viene da piangere a tornare indietro.
Chi fosse interessato a conoscere ulteriori dettagli o informazioni può contattarmi al seguente indirizzo di posta elettronica: f.concetti@gmailcom