Lo sciame meteorico delle Draconidi è uno di quelli minori dell’anno e risulta poco conosciuto, passando spesso completamente inosservato. Il radiante, il punto da cui sembrano avere origine le meteore, è situato nella testa della costellazione del Drago (da cui deriva il nome dello sciame), tra l’Orsa Minore e la Lira, tra le stelle Ni Draconis e Rastaban.

Il periodo di attività va dal 6 al 10 ottobre, con il suo massimo che si attesta nella notte tra l’8 e il 9 del mese.

Questo sciame si mantiene di solito a livelli talmente bassi di attività (poche meteore all’ora) che nel tempo la sua popolarità si è ridotta quasi a zero, fino a scomparire del tutto dai pensieri dell’amatore generico. Tuttavia questo sciame, nel corso della storia, ha riservato spesso delle sorprese, con piogge intense e del tutto inaspettate.

Questa variabilità è dovuta alla cometa progenitrice dello sciame, la 21P/ Giacobini-Zinner, una cometa periodica che compie un’orbita attorno al Sole ogni 6,62 anni. E proprio lo scorso settembre è avvenuto l’ultimo passaggio al perielio, come avete potuto leggere nella rubrica Comete di Claudio Pra dello scorso numero di Coelum Astronomia, mentre nel numero di questo mese potete vedere una gallery dedicata alle vostre foto della cometa.

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Il massimo, si attesterà nella notte del 9 ottobre, a partire dalla mezzanotte e mezza. Purtroppo non ci sono certezze per ciò che riguarda il rateo di meteore e le stime per quest’anno da parte degli esperti sono anzi molto contenute. Secondo i modelli che descrivono le concentrazioni filamentose di polveri rilasciate dalla cometa, nessun filamento sarà sufficientemente vicino all’orbita terrestre da giustificare alti ratei di meteore. Ma le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo… e da non sottovalutare l’assenza della Luna, che renderà il cielo più scuro.

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