[…] Alla fine di questo mese di gennaio si concretizzerà il volo, non del falcone, ma di quello che è il più famoso rappresentante degli asteroidi di tipo Amor: Eros, appunto, che il Il 31 gennaio raggiungerà una distanza dalla Terra mai registrata dal 1975 (0,1787 UA), valore che verrà abbassato solo nel 2056!
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Ehi! Non stiamo parlando di una semplice montagna rotolante, ma di un pezzo di storia dell’astronomia, di un puntino di luce su cui si sono posati gli occhi di intere generazioni di
osservatori!
Alzo la voce solo per spaventarvi un po’, e per farvi capire che mancare questo storico avvicinamento, senza nemmeno dare un’occhiata al “dannato asteroide” (come l’avrebbe chiamato
Zwicky) sarebbe come se ve ne foste stati a letto l’8 giugno 2004 (la mattina del transito di Venere).
Non sarà però un’operazione indolore seguire Eros… A metà mese sorgerà infatti poco dopo le 20:00 e per averlo abbastanza alto sull’orizzonte sarà necessario attendere la seconda parte della notte… a temperature ambientali che di sicuro non richiameranno folle di osservatori.
Comunque, incurante dei nostri affanni, i primi giorni del mese Eros attraverserà il Leone da nord a sud, per poi entrare nel Sestante, costellazione dove il 31 raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta. In quel periodo si sposterà di un grado al giorno (2,5′ ogni ora), così che sarà molto facile evidenziarne il moto, sia in fotografia che nel visuale. Se si volesse poi tentarne la ripresa stereo dai due punti estremi della penisola italiana, al momento della massima vicinanza Eros mostrerebbe un angolo di parallasse di circa 10″, più che sufficiente per calcolare la sua distanza come ai tempi belli in cui il pianetino veniva usato per il calcolo dell’Unità astronomica.
Ma non voglio complicare troppo la vita dei miei lettori. Mi basterà ricevere qualche testimonianza… una foto, o due righe di commento a una osservazione… Niente di più.
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 66 di Coelum n.155