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>> Le effemeridi orarie di ICARO
Come si dice da noi, ero ancora un ragazzo con le gambe incrociate del cammello quando sentii da mio padre e mio nonno la storia di Icaro che stava arrivando. Nessuno di loro ci credeva davvero, ma la fantasia correva al galoppo. Era il 1968. La storia del resto già la sapete. La sera del 26 giugno 1949, quando qui in Europa era già il 27, l’astrofisico Walter Baade impressionò con lo Schimdt da 48″ del Palomar una lastra fotografica dove, il giorno dopo, risultò evidente la lunga traccia lasciata da un asteroide. Due anni dopo, quell’asteroide verrà identificato come l’oggetto che più di ogni altro, tra quelli conosciuti al tempo, era in grado di avvicinarsi al Sole (0,187 UA) al suo perielio, meritandosi così il nome di Icaro, ovvero di chi nell’antichità aveva perso la vita arrivando troppo vicino all’astro del giorno.
Sul perché Icaro sia poi diventato famoso anche al di fuori della cerchia degli specialisti, finendo sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, ce l’ha spiegato Remondino Chavez nello scorso numero. A me non resta quindi che spiegare dal punto osservativo la geometria dell’avvicinamento che si concretizzerà il prossimo giugno.
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Durante la seconda metà di giugno (nella prima parte del mese la magnitudine sarà troppo alta per una media strumentazione amatoriale) il pianetino si muoverà infatti dall’Orsa Maggiore alla Bilancia, passando per i Cani da Caccia, il Boote e la Vergine; e a una velocità angolare tale da rendere praticamente impossibile fornire una mappa generale del percorso con una risoluzione che ne permetta l’identificazione in cielo. Quello che conviene fare è puntare dunque sugli eventi principali dell’apparizione, ovvero, i punti dove la vicinanza alla Terra sarà maggiore e quello in cui raggiungerà la massima luminosità.
Per il resto, se si volesse comunque fotografare Icaro al di fuori di questo contesto, consigliamo di consultare le coordinate equatoriali orarie, che trovate anche al link “asteroidi” nel box delle effemeridi qui a destra in alto.
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Raccomando ai miei pochi lettori di farsi onore e di concentrare gli sforzi nelle due date che ho suggerito.
Icaro è un oggetto difficile, e di tutti i passaggi conosciuti, dal 1949 in poi, restano ben poche tracce fotografiche. È un nostro preciso dovere mettere a frutto la straordinaria tecnologia ora a nostra disposizione per entrare nella storia di questa inconsapevole montagna celeste.