Il Cielo Sepolto
Ecco come apparirebbe la costellazione della Gru durante il passaggio al meridiano in una località alla latitudine di Napoli. Le due stelle principali sarebbero alte solo +2,5° e probabilmente risulterebbero inosservabili (per la foschia o l’inquinamento luminoso) per la maggior parte delle serate. Nelle notti appena serene dovrebbe però bastare un binocolo per coglierle durante la loro fugace visita nel nostro cielo. Più alta (+12°) la stella gamma, visibile abbastanza facilmente da ogni regione d’Italia. Bella anche delta Gruis, doppia larga (16’) di color giallo.

In tutta sincerità, qualcuno di voi potrebbe affermare di avere mai osservato dall’Italia stelle o oggetti deep-sky nella costellazione della Gru?

Se la risposta è sì, siete probabilmente dei bugiardi o abitate regioni parecchio a sud nello stivale… Basta infatti dare un’occhiata alla declinazione media di questa piccola costellazione (solo 366° di superficie, la 45a in classifica) per accorgersi di come a Firenze, ad esempio, la sua stella più luminosa sia completamente “sepolta” e inosservabile, mentre a Palermo riesca ad arrivare ad appena +5° di altezza.

Tutto inutile, dunque? Niente affatto, ma cerchiamo prima di definire meglio la questione. La Gru (Grus, in latino) è una piccola ma molto appariscente costellazione dei cieli australi, posta immediatamente a sud della brillante Fomalhaut (mag. +1,2), la stella alfa del Pesce Australe che alla latitudine di Roma si alza sopra l’orizzonte di quasi +20° ed è quindi un ottimo punto di riferimento sempre presente.

Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, nell’articolo tratto dalla Rubrica Il Cielo Sepolto di Piero Mazza presente a pagina 52 di Coelum n. 174.