CIAO C/2022 E3 ZTF, BENVENUTA C/2023 A3 TSUCHINSHAN-ATLAS

C/2022 E3 ZTF

Eccoci ai saluti. Ad aprile scompare dai nostri cieli la C/2022 E3 ZTF, che tanta compagnia ci ha fatto nei mesi scorsi. Per salutarla definitivamente occorrerà sfruttare la prima parte di aprile dato che poi scomparirà tra la luce del Sole. La cometa è ormai ridotta ad un oggetto di decima magnitudine posizionato piuttosto basso sull’orizzonte. Un’ osservazione non proprio agevole quindi. Chi vorrà darle un’ultima occhiata la dovrà cercare nell’Eridano, non distante da Rigel, la stella più luminosa di Orione, non appena fa buio.

La cartina riporta la posizione della C/2022 E3 ZTF alle 21.30 ora legale. Le stelle più deboli sono di decima magnitudine.

C/2022 A2 PanSTAR

Pur passata da tempo al perielio la A2 PanSTARRSè ancora discretamente luminosa. Si muoverà in Andromeda nei pressi di M31, sufficientemente alta sull’orizzonte. Sarà meglio osservabile al termine della notte astronomica brillando inizialmente attorno alla decima magnitudine. A fine aprile sarà vicina alla Grande Galassia di Andromeda dal cui centro la separeranno meno di tre gradi.

La cartina riporta la posizione della C/2022 A2PanSTARRS alle 4.00 ora legale. Le stelle più deboli sono di magnitudine 9,5.

Nel nuovo numero di Coelum, nella rubrica di mia competenza, riferendomi alla E3 ZTF ho scritto: “Quando una cometa luminosa se ne va e all’orizzonte, nel futuro prossimo, non si profilano nuovi arrivi in grado di rimpiazzarla, lascia sempre un grande vuoto. Ma chi segue questi splendidi oggetti sa bene che tutto può improvvisamente cambiare con l’arrivo inaspettato di un nuovo astro chiomato in grado di riaccendere sogni e passione”. Ebbene, sono stato un buon profeta dato che una nuova promettentissima cometa si affaccia all’orizzonte. Un orizzonte piuttosto esteso dato che passerà al perielio a fine settembre del 2024. Il suo nome è C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, scoperta, anzi, ri-scoperta il 22 febbraio di quest’anno dal sistema di ricerca ATLAS (AsteroidTerrestrial-Impact Last Alert System) considerato che per primo l’aveva scovata e segnalata l’osservatorio cinese Purple Mountain Observatory in immagini risalenti al 9 gennaio, quando l’oggetto era di mag. 18,7.

Prima di una conferma ufficiale però è andata perduta ma poi ritrovata appunto dal sistema ATLAS. Ecco dunque il perché del doppio nome. Secondo le prime stime potrebbe davvero farci sognare raggiungendo un picco di luminosità attorno allo zero. Ovviamente tutti ci auguriamo che ciò avvenga ed anzi, che la magnitudine possa essere anche migliore, ma la prudenza è d’obbligo, come ci hanno insegnato diversi casi. Di certo la Tsuchinshan-Atlas ha già messo in fermento amatori e professionisti ed il conto alla rovescia è cominciato.


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