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ARRIVA LA BRILLANTE NISHIMURA
C/2023 P1 Nishimura
Di questi tempi fa sicuramente scalpore la scoperta di una cometa da parte di un astronomo dilettante. Eppure, specie in determinate condizioni prospettiche, i vari sistemi automatici di ricerca possono essere beffati da chi il cielo lo osserva per diletto. In questo caso a riuscirci è stato un amatore giapponese, Hideo Nishimura, che l’11 agosto ha scovato un nuovo” astro chiomato” piuttosto luminoso (mag. 10,4) tra le stelle dei Gemelli. Complimenti dunque a Hideo che può dare per la seconda volta (ha già all’attivo una scoperta) il suo nome a una cometa. L’oggetto passerà al perielio, ad una distanza di 0,22 U.A. dal Sole, il 18 settembre brillando, secondo le previsioni, di una ottima seconda magnitudine. Purtroppo in quel momento sarà, per noi osservatori boreali, troppo vicina all’ astro diurno per sperare concretamente di poterla avvistare. Occorrerà giocoforza tentare prima, preferibilmente a inizio mese o comunque entro la prima decade di settembre, perché in seguito l’oggetto sarà decisamente immerso tra le luci dell’alba. A disturbare inoltre ci si metterà la scarsa altezza sull’orizzonte ed anche la Luna (il plenilunio si è verificato il 31 agosto). Non certo condizioni ottimali dunque, ma vale sicuramente la pena tentare. Chi volesse provare a seguirla anche in seguito e fino al perielio, contando magari sul fatto che la luminosità vada oltre le previsioni, dovrà farlo poco dopo il tramonto, così da poter tentare si “estrarla” da un cielo ancora piuttosto chiaro. Nel periodo considerato la Nishimura si muoverà dal Cancro verso il Leone, non troppo distante da Venere.
Personalmente ho già avuto modo di osservarla con un binocolo 20×90 poco prima dell’alba del 21 agosto, portandomi agli oltre 2200 metri di Passo Giau (Dolomiti Bellunesi). Era alta meno di dieci gradi e si trovava nei Gemelli, vicina alla famosa nebulosa planetaria Eskimo (NGC 2392). Brillava di mag. 8,5 e non spiccava di certo in quelle condizioni. Testa molto piccola e uniforme, niente coda. Insomma, ancora molto distante da quel che dovrebbe trasformarsi in settembre. Ma ogni cometa porta con sé un’emozione, che sia appariscente o appena percepibile, e non mi sono certo pentito delle ore di sonno perse per cercarla.
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