Il mese di agosto ci porta nel vivo dell’estate regalandoci la possibilità di stare all’aperto a contemplare il cielo stellato e a lasciarci trasportare da quell’infinito fiume di stelle che attraversa la volta celeste, la Via Lattea, che da luoghi idonei all’osservazione è ancora possibile individuare ad occhio nudo in quella scia biancastra che solca il cielo; sembra quasi di udire il fruscio del suo scorrere incessante di stelle, tra astronomia e mitologia.

Proprio nella regione di cielo attraversata dalla Via Lattea è possibile contemplare diverse costellazioni tra le più interessanti di del periodo: lo Scorpione (vedi articolo per i dettagli), l’Aquila, il Cigno, il Sagittario, con i loro astri brillanti e gli asterismi che compongono.

IL SAGITTARIO, UNA RICCA COSTELLAZIONE NEL CIELO DI AGOSTO

Proprio in relazione alla Via Lattea, il Sagittario è una costellazione dello zodiaco che contiene al suo interno il Centro Galattico, il punto più  ricco e luminoso della nostra galassia.

La costellazione è tipica dell’estate boreale e, pur rimanendo bassa sull’orizzonte meridionale, può essere facilmente osservata per tutto il periodo estivo e individuabile grazie al particolare asterismo della Teiera composta dalle sue stelle più luminose.

Il Sagittario è ricco di oggetti non stellari: esso ospita un numero considerevole  di oggetti del catalogo Messier, in particolar modo ammassi globulari come M22, uno dei più consistenti, che contiene più  di mezzo milione di stelle. 

Nella costellazione non  mancano nemmeno le nebulose, come M8 (Nebulosa Laguna), M17 (Nebulosa Omega), M20 ( Nebulosa Trifida) e diversi ammassi aperti.
Interessante l’oggetto M24, ovvero la Piccola Nube Stellare del Sagittario: si tratta di  una estesa nube di polveri, gas e stelle, al cui interno è collocato anche l’ammasso aperto NGC 6603.

Nebulosa Laguna. Credit: Graziano Curti
SAGITTARIUS A* NEL CUORE DELLA COSTELLAZIONE E DELLA NOSTRA GALASSIA

Quando si fa riferimento alla costellazione del Sagittario è inevitabile menzionare il  buco nero supermassiccio Sagittarius A*, la cui immagine è stata rivelata al mondo a maggio 2022 dai ricercatori del progetto Event Horizon Telescope: ciò rende ancora più affascinante osservare la costellazione nel cielo, pensando che al suo interno vi è un oggetto di tale importanza.

IL SAGITTARIO NELLA MITOLOGIA

Metà uomo e metà cavallo, la figura del Sagittario rappresenta un arciere con indosso un mantello, intento a tendere l’arco in direzione dello Scorpione: il Sagittario è colui che lancia le frecce, dal latino sagittae, e come ogni oggetto celeste è rivestito da un significato mitologico.

Secondo la mitologia greca il Sagittario viene associato a Croto, figlio del dio dei pastori, Pan e della nutrice delle Muse, Eufeme.

Croto visse la sua infanzia crescendo sul Monte Elicone circondato dalle Muse e dalle loro arti e proprio in loro onore inventò l’applauso come segno di omaggio alle loro manifestazioni artistiche.

Le Muse, grate a Croto, si rivolsero a Zeus affinché gli concedesse un posto d’onore sulla volta celeste; il padre degli dei decise dunque di trasformarlo in una costellazione e premiandolo per la sue doti di arciere e di cavallerizzo, lo pose tra le stelle conferendogli la figura che noi tutti conosciamo.
LA COSTELLAZIONE NEL CIGNO BRILLA NEL CIELO DELL’ESTATE

Rappresentata come un uccello in volo verso il sud sulla volta celeste, la Costellazione del Cigno è uno degli oggetti astronomici  più interessanti dell’estate boreale.

E’ individuabile grazie alla sua stella alfa, Deneb, una supergigante bianca che con la sua magnitudine apparente di +1,25, rappresenta la diciannovesima stella più brillante del cielo notturno.

Deneb, insieme alla stella Vega della Lira e ad Altair dell’Aquila, rappresenta uno dei vertici del Triangolo estivo, tipico asterismo dell’estate boreale.

Del Cigno fa parte anche Albireo, un interessante sistema stellare composto da due astri di colore diverso: le due componenti, la principale di colore  arancio mentre la secondaria di colore bianco-azzurro, possono essere risolte già attraverso un piccolo telescopio.

Albireo insieme a Deneb costituisce l’asterismo della Croce del Nord, il cui asse maggiore è attraversato dalla Via Lattea.

OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DEL CIGNO

Nella costellazione è presente un gran numero di stelle variabili, ammassi aperti e nebulose: da segnalare la Fenditura del Cigno, un vastissimo complesso di nebulose oscure e polveri interstellari a Sud di Deneb, che taglia in due la Via Lattea  includendo oggetti come la  Nebulosa America e la Nebulosa Pellicano, soggetti cari agli astrofotografi.

Nebulosa Nord America.
Credit: Lorenzo Busilacchi
LA MITOLOGIA E IL CIGNO

Anche il Cigno trova posto tra le innumerevoli storie legate alla mitologia: molte di queste riconducono la figura del Cigno a quella di Zeus, in quanto solito assumere tali sembianze per poter sedurre le fanciulle di cui si invaghiva.

Tra tutte sembra prevalere quella che ha come protagonista Zeus (sempre lui!) che invaghitosi di Leda, nipote di Ares e regina di Sparta, si trasformò in un cigno e possedette la giovane donna mentre passeggiava sulle rive del fiume; dall’uovo concepito (anzi, presumibilmente due uova) vennero alla luce quattro bambini, ma poiché Leda quella stessa notte giacque con suo marito il re Tindaro, non v’è certezza sulla reale paternità anche se le uova divine, da cui nacquero Elena di Troia e Polluce (vedi articolo costellazioni di febbraio 2022) che furono attribuite a Zeus. 

Il Cigno dunque campeggia in cielo a voler rappresentare il padre degli dei e le leggende che lo vedono protagonista.