Con Ottobre si apre il sipario sulle costellazioni che caratterizzeranno il cielo d’autunno: le serate estive sono ormai un ricordo e con esse anche gli oggetti celesti che per mesi abbiamo osservato per tutta la notte. Ora è il momento di lasciarci sorprendere da una schiera di astri che anticipano già il cielo invernale!

Complici le giornate sempre più corte e un sempre maggior numero di ore di buio, avremo più possibilità di dedicarci all’osservazione e alla fotografia del cielo.

Partendo dall’orizzonte Ovest troveremo ancora, seppur in procinto di tramontare definitivamente, tracce di cielo tipicamente estivo rappresentate da Ercole, Cigno, Aquila e Lira. Nei loro pressi sarà possibile lasciarsi sorprendere ancora per poco dalla bellezza della Via Lattea: la troveremo in direzione Sud-Ovest con una inclinazione verticale e con il nucleo galattico ormai quasi invisibile, se non nella primissima parte della serata subito dopo il crepuscolo.

Sarà comunque emozionante vedere la nostra galassia stagliarsi su una spiaggia o tra gli alberi di un luogo in altura, dove il paesaggio sarà reso quasi fiabesco dalla sua presenza.

Percorrendo con gli occhi la regione di cielo che va da Sud-Ovest a Nord-Est, la Via Lattea ci condurrà alle costellazioni protagoniste di ottobre: Cassiopea, Andromeda, Pegaso.

PEGASO NEL CIELO DI INIZIO AUTUNNO

Facilmente identificabile grazie all’asterismo del Quadrato, quella di Pegaso è una costellazione boreale che transita al meridiano proprio a metà ottobre. È un oggetto tipico del cielo d’autunno ed è confinante con Andromeda con la quale condivide la stella Sirrah, astro che costituisce il lato superiore dell’asterismo.

La stella principale della costellazione è Markab (α Pegasi), una gigante azzurra con magnitudine 2,49 e distante 140 anni luce, che rappresenta il vertice sud-occidentale del Quadrato.

Nonostante la stella alfa di Pegaso sia Markab, è Enif (ε Pegasi) l’astro più brillante della costellazione, una supergigante arancione con magnitudine +2,38.

Seconda alla stella Enif in termini di brillantezza troviamo Scheat (β Pegasi) una gigante rossa di magnitudine 2,44, distante 199 anni luce e che va a indicare il vertice nord-occidentale del Quadrato di Pegaso.

Nella costellazione sono presenti diverse stelle doppie, alcune anche facilmente risolvibili come 3 Pegasi e η Pegasi: le due componenti che danno vita a 3 Pegasi sono bianco-giallastre di sesta e settima magnitudine e possono essere risolte anche con modesti ingrandimenti. Nel caso di  η Pegasi ognuna delle due componenti è una stella doppia, risolvibili ma non con piccole strumentazioni.

Interessante il sistema stellare binario IK Pegasi: esso è composto dalla stella bianca IK Pegasi A e dalla nana bianca IK Pegasi B e diversi studi astronomici lo indicano come un stella doppia che potrebbe esplodere in supernova in tempi non troppo lontani.

OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DI PEGASO

Tra gli oggetti del profondo cielo presenti nella costellazione di Pegaso vi è sicuramente da segnalare M15, uno degli ammassi globulare più densi della Via Lattea: esso è visibile con un binocolo il quale però non sarà in grado di rilevare chissà quali dettagli che invece risulteranno più nitidi con telescopi a ingrandimenti superiori a 350mm. L’ammasso è osservabile proprio nel periodo che va da luglio a dicembre.

Altri interessanti oggetti presenti nella costellazione sono le galassie a spirale NGC 7331 e NGC 7217.

Quintetto di Stephan in Pegaso di Paolo Calliera (da Photo Coelum)

Segnaliamo anche il Quintetto di Stephan: un gruppo visuale di cinque galassie situato in direzione della costellazione di Pegaso. Fu il primo gruppo di galassie ad essere scoperto (era il 1877!) e lo dobbiamo all’astronomo francese Édouard Stephan.

 

Dalla sezione Photo Coelum, Maurizio Cabibbo ci regala anche questa spettacolare immagine centrata sulla galassia NGC7497 nella costellazione del Pegaso con lo scopo di riprendere l’IFN presente nel campo:

Clicca sull’immagine per maggiori dettagli!

Da sottolineare che la costellazione di Pegaso ospita un sistema planetario extrasolare: 51 Pegasi. Questo è composto da una stella molto simile al Sole attorno a cui orbita un pianeta extrasolare di tipo gioviano caldo, scoperto nel 1995.

PEGASO NELLA MITOLOGIA
Pegaso in una illustrazione del 1715

Tra asterismi, stelle doppie e pianeti extrasolari è il momento di scoprire il ruolo di Pegaso nella mitologia!

La figura di Pegaso è associata a quella del cavallo alato che nacque da uno zampillo di sangue scaturito dall’uccisione di Medusa da parte di Perseo, che si servì proprio della creatura mitologica per salvare Andromeda, figlia di Cefeo e di Cassiopea, dalle grinfie del mostro marino Ceto.

Pegaso era caro a Zeus poiché si occupava di trasportare le folgori del dio fino all’Olimpo. Questo mito si riferisce a Pegaso come alla creatura alata di cui si servì Bellerofonte per uccidere la Chimera.

E ancora: troviamo la figura di Pegaso tornare all’Olimpo dopo la morte di Bellerofonte e successivamente ridiscendere sul Monte Elicona mentre era in atto una gara di canto tra le Muse e le Pieridi; alle melodie intonate dalle Pieridi il Monte Elicona prese ad innalzarsi verso il cielo e solo lo zoccolo battuto sulla roccia dal cavallo alato riuscì ad arrestarne la rapida ascensione. Nel punto in cui Pegaso sbatté lo zoccolo si aprì una sorgente chiamata così “sorgente del cavallo“.

Portate a termine le sue imprese, il cavallo alato prese il volo verso la volta celeste e qui si trasformò in una manciata di stelle poste a omaggiare le sue virtù per l’eternità.
IL PESCE AUSTRALE NEL CIELO DI OTTOBRE

Tra gli oggetti celesti che transitano al meridiano nel mese di ottobre troviamo il Pesce Australe: si tratta di una piccola costellazione identificabile grazie alla brillante stella alfa Fomalhaut, una stella bianca che con la sua magnitudine 1,16 si classifica come la diciottesima più brillante della volta celeste.

Credit: NASA, ESA, and the Digitized Sky Survey 2. Acknowledgment: Davide De Martin (ESA/Hubble)

Dall’arabo fom-al-hut, il nome della stella alfa del Pesce Australe significa “la bocca del pesce“; la sua brillantezza è accentuata anche dal fatto che l’astro si trovi in una regione povera di stelle e facilmente individuabile già in estate, bassa sull’orizzonte in direzione Sud-Est.

IL PESCE AUSTRALE NELLA MITOLOGIA
Piscis Austrinus Profile Image on www.underthenightsky.com (credit: www.RareMaps.com — Barry Lawrence Ruderman Antique Maps Inc)

Secondo la mitologia greca, il Pesce Australe è rappresentato nell’atto di bere l’acqua che sgorga dalla giara dell’Acquario mentre una leggenda mediorientale racconta di Derceto, sorella di Afrodite e dea della fertilità, che meditò il suicidio lasciandosi annegare in un lago nei pressi dell’Eufrate dopo aver partorito una bambina, frutto della relazione con un mortale. Il destino della dea fu però svoltato da un pesce che la salvò da una morte certa; come segno di eterna riconoscenza, Derceto lo collocò tra le stelle e da qui nasce la costellazione del Pesce Australe.