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I NEA – Near Earth Asteroid
Questo mese introduciamo una classe speciale di questi corpi celesti: i NEA.
I NEA, o Near Earth Asteroid, sono asteroidi la cui orbita li porta ad avvicinarsi a vario grado a quella del nostro pianeta e sono suddivisi in tre gruppi principali: gli Aten, gli Apollo, gli Amor.
Scoperto da Karl Reinmuth il 24 Aprile 1932, (1862)Apollo è stato il primo asteroide conosciuto della famiglia, che da allora porta il suo nome.
Nello stesso anno, E. Delporte identificò (1221)Amor, mentre per la scoperta da parte di Eleanor Helin di (2062)Aten si deve attendere il 7 Gennaio del 1976.
Ma il primo NEA in assoluto ad essere individuato è stato (433) Eros.
Di questo oggetto “anomalo”, la cui orbita lo portava ben all’interno di quella di Marte e a solo 0.15 unità astronomiche di distanza dalla Terra, si accorse Carl Gustav Witt nell’agosto del 1898. Ne seguì un’intensa campagna osservativa che incluse anche l’analisi delle lastre fotografiche impressionate in tempi antecedenti la scoperta: un’attività che oggigiorno prende il nome di ricerca di precovery.
Una precovery consente, infatti, attraverso l’individuazione dell’oggetto all’interno di immagini di repertorio, di migliorare sensibilmente la definizione della sua orbita.
La campagna osservativa si concluse negli anni 30 e oggi, (433) Eros, è incluso nella famiglia degli Amor.
Da allora, sopratutto grazie all’introduzione delle moderne tecniche di ripresa basate sui sensori CCD e con l’avvento delle grandi survey automatizate, il numero di NEA rilevati è cresciuto in maniera significativa: alla data odierna i NEA conosciuti sono oltre 28.600.
Non perdere gli articoli delle due associazioni italiane che hanno vinto lo Shoemaker NEO Grant 2021 per il loro impegno nell’individuazione dei NEA:
→ La vittoria dell’Associazione Romana Astrofili
→ Maura Tombelli e la vittoria del Gruppo Astrofili Montelupo
Caratteristiche
Gli asteroidi del gruppo Atens sono degli Earth Crossing* caratterizzati da un’orbita con semiasse maggiore inferiore ad 1 unità astronomica e transitano per la maggior parte del loro tempo all’interno dell’orbita della Terra.
Gli Apollo, anch’essi degli Earth Crossing, sono caratterizzati invece da un’orbita con semiasse maggiore superiore a 1 unità astronomica e si trovano quindi per la maggior parte del loro tempo al di fuori dall’orbita terrestre.
Gli Amor ne restano sempre al di fuori.
Un quarto gruppo di NEA è rappresentato dagli Atiras: da (163693)Atira scoperto nell’agosto del 2003.
Gli Atiras sono un piccolo sottoinsieme di 26 asteroidi confinati completamente all’interno dell’orbita della Terra. Sebbene non rappresentino un pericolo immediato (come gli Amor del resto), le loro orbite possono essere perturbate durante passaggi ravvicinati con Venere e Mercurio, e quindi potrebbero, in futuro, diventare degli Earth Crossing.
Se un asteoride NEA possiede una magnitudine assoluta (H) di 22 o inferiore (ha quindi un diametro, stimato, superiore ai 140m), e se la sua orbita è caratterizzata da un MOID (distanza minima di intersezione dell’orbita terrestre) inferiore a 0,05 Unità Astronimiche (corrispondenti a 7.480.000 km), viene classificato come PHA o Potential Hazardous Asteroid (un Asteroide Potenzialmente Pericoloso). Ad oggi sono conosciuti oltre 2000 PHA, 160 dei quali hanno un diametro stimato maggiore di 1 km.
Osservazione
L’osservazione e la misura di posizione dei NEA, in particolare dei PHA, è un campo in cui astronomi professionisti e astrofili mettono a fattor comune gli sforzi e la reciproca capacità di ricerca.
Come è oramai noto, le potenziali conseguenze di un impatto possono essere gravi, o addirittura catastrofiche.
Mentre gli oggetti più piccoli possono essere efficacemente “schermati” dall’ombrello protettivo costituito dalla nostra atmosfera, e qualora giungano a terra lo fanno per lo più ridotti in piccoli frammenti, quelli più grandi possono invece rappresentare un pericolo reale, soprattutto qualora l’area di caduta si trovasse in prossimità di zone densamente popolate.
Basti pensare alle conseguenze che avrebbe comportato l’evento di Tunguska in Siberia se si fosse verificato al di sopra di una città: l’energia rilasciata in quel frangente è stata calcolata nell’ordine di una decina di megaton, quasi 1000 volte maggiore di quella generata dalla bomba di Hiroshima. È facile quindi capire come il monitoraggio di questi oggetti sia divenuto una priorità per la salvaguardia del nostro pianeta.
L’osservazione e la misura della posizione dei NEA rappresenta una sfida, a volte ardua, anche per gli astrofili più esperti.
Questa classe di oggetti è infatti caratterizzata da una velocità angolare che può superare i 100″ al minuto, molto spesso associata ad una magnitudine apparente molto bassa.
Questi due fattori, uniti assieme, rendono necessaria una buona strumentazione, possibilmente stazionata in postazione fissa, un timing di ripresa molto accurato, l’utilizzo di specifiche tecniche di post-produzione, la conoscenza di speciali software per la riduzione dei dati.
Qualora ci si volesse cimentare in questo campo si tenga inoltre a mente che le misure astrometriche, per essere utilizzabili nel calcolo degli elementi orbitali, devono essere di ottima qualità: l’errore massimo consentito deve risultare al di sotto del secondo d’arco.
Una volta effettuate, le misure dovranno essere inviate al Minor Planet Center, il punto di raccolta mondiale incaricato dell’identificazione, della designazione e del calcolo delle orbite dei corpi minori, asteroidi e comete.
La “caccia” ai NEA è un’attività estremamente interessante (e aggiungo, assai appagante!), oltre che molto utile dal punto di vista scientifico.
È anche grazie alle misure astrometriche degli astrofili che il controllo e la caratterizzazione delle orbite di questi oggetti ha oggi raggiunto un così elevato grado di precisione.
Cosa osservare a Aprile 2022
(52) Europa
(52) Europa è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.990 giorni (5,45 anni) ad una distanza compresa tra le 2,75 e le 3,44 unità astronomiche (rispettivamente 411.394.143 Km al perielio e 514.616.673 Km all’afelio).
Deve il suo nome a Europa, principessa fenicia, madre di Minosse re di Creta, e moglie di Zeus. Scoperto da Hermann Goldschmidt il 4 Febbraio 1858, questo grande asteroide (all’incirca 300 Kilometri di diametro) sarà in opposizione il 6 Aprile. In questo frangente raggiungerà la massima brillantezza con una magnitudine di 10.8.
Il suo moto sarà di 0,52 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 5/6 minuti. Per ottenere una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo e con 40 minuti di posa vedremo (52) Europa trasformarsi in una bella striscia luminosa di 21 secondi d’arco.
(15) Eunomia
(15) Eunomia è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.570 giorni (4,30 anni) ad una distanza compresa tra le 2,15 e le 3,14 unità astronomiche (rispettivamente 321.635.421 Km al perielio e 469.737.312 Km all’afelio).
È il membro più grande dell’omonima famiglia di asteoridi e deve il suo nome a Eunomia, antica divinità Greca. Una delle Ore, Figlia di Zeus e di Temi, Eunomia era la personificazione della legalità e del buon governo. Scoperto da Annibale Gasparis il 29 Luglio 1851, questo imponente asteroide (circa 250 Km di diametro) sarà in opposizione il 16 Aprile, momento nel quale raggiungerà la massima luminosità brillando di magnitudine di 10.0.
Il suo moto sarà di 0,57 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 5/6 minuti. Per ottenere una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo e con 40 minuti di posa vedremo (15) Eumonia trasformarsi in una bella striscia luminosa di 23 secondi d’arco.
(10) Hygiea
(10) Hygiea è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 2.030 giorni (5,56 anni) ad una distanza compresa tra le 2,79 e le 3,49 unità astronomiche (rispettivamente 417.378.057 Km al perielio e 522.096.566 Km all’afelio).
Deve il suo nome alla divinità greca Hygiea, personificazione della sanità fisica e intellettuale. Scoperto da Annibale Gasparis il 12 Aprile 1849, con i suoi oltre 400 chilometri di diametro è il quarto asteoroide in ordine di grandezza ed il progenitore dell’omonima famiglia che si ritiene nata dall’ impatto di (10) Hygiea con un oggetto di grandi dimensioni, avvenuto all’incirca 2 miliardi di fa.
Sarà in opposizione il 28 Aprile, brillando ad una magnitudine di 9.3. Il suo moto sarà di 0,51 secondi d’arco al minuto, quindi, anche in nel suo caso, con tempi di esposizione fino a 5/6 minuti ne preserveremo l’aspetto puntiforme. Volendo ottenere una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo e con 40 minuti di posa vedremo (10) Hygiea trasformarsi in una bella striscia luminosa di 21 secondi d’arco.
Buone osservazioni!