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Un approfondimento su Cerere: il gigante del cielo
(1) Cerere è il più grande asteroide della fascia principale tanto che da solo costituisce il 40% della massa stimata dell’intera cintura degli asteroidi.
È classificato come asteroide di tipo C (carbonaceo) e, data la presenza sulla sua superficie di minerali argillosi, è indicato anche come asteroide di tipo G (una tipologia relativamente rara di asteroidi di tipo C).
La sua forma è quella di uno sferoide oblato, con un diametro equatoriale maggiore dell’8% rispetto al suo diametro polare. Le misurazioni effettuate della sonda Dawn hanno rilevato un diametro medio di 939 km e una densità media che suggerisce che un quarto della sua massa sia composta da ghiaccio d’acqua.
Si ritiene che (1) Cerere sia un corpo almeno parzialmente differenziato che potrebbe possedere un piccolo nucleo metallico, al momento non inoltre è chiaro se disponga o meno di un campo magnetico globale.
(1) Cerere ha una superficie tormentata e fortemente craterizzata dove il più grande cratere è costituito dal bacino di Kerwan, che si estende in larghezza per oltre 280 km. La regione polare nord presenta un numero maggiore di crateri rispetto alla regione equatoriale e si conoscono almeno tre grandi bacini poco profondi che si pensa siano i resti di antichi crateri da impatto, dei quali il più esteso – la Vendimia Planitia, con i suoi 800 km di diametro – rappresenta la più grande struttura geografica ad oggi conosciuta.
La presenza di una tenue atmosfera transitoria costituita prevalentemente da vapore acqueo è stata rilevata inizialmente nel 2014 per poi essere confermata dalle misure della sonda Dawn nel 2017.
Sebbene (1) Cerere non sia considerato un ambiente favorevole ad ospitare forme di vita seppur elementari (a differenza di Marte, Europa, Encelado o Titano), resta comunque il corpo del sistema solare interno che dispone della maggior quantità di acqua dopo la Terra; non è quindi escluso che sotto la sua superficie possano esistere habitat idonei al suo sviluppo!
Dal punto di vista osservativo quando è in opposizione questo grande asteroide può raggiungere una magnitudine apparente di 6.7, rimanendo comunque troppo debole per essere osservabile ad occhio nudo.
Tra tutti gli asteroidi della Fascia, (4) Vesta è l’unico che può raggiungere regolarmente una magnitudine altrettanto brillante, mentre altri grandi asteroidi quali ad esempio (2) Pallas e (7) Iris lo fanno solo al momento dell’opposizione vicino al rispettivo perielio.
GLI ASTEROIDI DI NOVEMBRE
(27) Euterpe
(27) Euterpe è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.310 giorni (3,59 anni) ad una distanza compresa tra le 1,95 e le 2,75 unità astronomiche (rispettivamente: 291.715.848 km al perielio e 411.394.144 km all’afelio).
Deve il suo nome a Euterpe, musa della musica e della poesia nella mitologia Greca.
Scoperto da John Russel Hind l’8 Novembre 1853, questo grande asteroide (circa 96 Kilometri di diametro) sarà in opposizione il 12 di Novembre. In questo frangente raggiungerà la massima brillantezza con una magnitudine di 8.8.
Il suo moto sarà di 0,65 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 5 minuti. Per ottenere una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo, e con 40 minuti di posa vedremo (27) Euterpe trasformarsi in una bella striscia luminosa di 26 secondi d’arco.
(30) Urania
(30) Urania è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.330 giorni (3,64 anni) ad una distanza compresa tra le 2,06 e le 2,67 unità astronomiche (rispettivamente, 308.171.614 km al perielio e 399.426.315 km all’afelio).
Deve il suo nome a Urania una delle nove muse nella mitologia Greca, protettrice dell’astronomia e della poesia.
Scoperto da John Russel Hind il 22 luglio 1854, questo grande asteroide di dimensioni paragonabili a (27) Euterpe (circa 88 km di diametro) sarà in opposizione il 28 di Novembre, momento nel quale raggiungerà la massima luminosità brillando di magnitudine di 9.7.
Il suo moto sarà di 0,66 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 5 minuti. Per ottenere una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo, e con 40 minuti di posa vedremo (30) Urania trasformarsi in una bella striscia luminosa di 26 secondi d’arco.