Pur risplendendo in tutta la sua gloria nelle gelide nottate invernali, la costellazione del Cane Maggiore è una di quelle che viene spesso trascurata alle nostre latitudini per le presunte difficoltà legate alla sua scarsa altezza sull’orizzonte; tanto che, nonostante racchiuda tra i suoi confini autentici tesori, gli osservatori visuali si limitano di solito a dare un’occhiata agli ammassi aperti più grandi e a rimanere incantati a osservare l’ipnotico baluginare di Sirio, la stella più luminosa del cielo.
Ma il “Cane” ha ben altri tesori nascosti, che ci attendono pazientemente da milioni di anni… tuffiamoci dunque nel limpido e terso cielo di fine inverno!
Qui sopra: la cartina che visualizza la posizione degli oggetti di cui si parla nella rubrica, questa volta realizzata con una bella fotografia, è centrata sulla costellazione del Cane Maggiore, nella cui regione settentrionale, ai confini con l’Unicorno, si trovano tutti allineati sulla stessa declinazione l’ammasso aperto NGC 2374, la nebulosa NGC 2359 e l’ammasso NGC 2345. La regione delimitata dal rettangolo giallo è poi mostrata in dettaglio nella cartina a pag. 54 di Coelum n.146
Nome | AR [H m s] |
DEC [° ‘ “] |
Tipo | Mag. Integrata |
Dimens. Angolare |
Distanza [a.l.] |
Costellaz. |
NGC 2359 | 07 18 31 | –13 13 38 | Nebulosa | – | 22’x10′ | 15000 | Cane Maggiore |
NGC 2345 | 07 08 19 | –13 11 38 | Ammasso Aperto | +8.0 | 12′ | 7400 | Cane Maggiore |
NGC 2374 | 07 23 56 | –13 15 48 | Ammasso Aperto | +8.5 | 12′ | 5000 | Cane Maggiore |
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo di Salvatore Albano presente a pagina 52 di Coelum n.146