Torniamo a distanza di un anno (vedi Coelum 162) a visitare la piccola costellazione dello Scudo; e questa volta per scovare, tra la fitta nebbia stellare del cuore della Via Lattea, tre oggetti molto meno appariscenti dei due famosi Messier (M11 e M26) di cui parlammo allora. Si tratta di una planetaria, di un ammasso aperto e di un globulare, tanto per non farci mancare nulla.
NGC 6712 – Per trovare il primo
oggetto di questo mese, dobbiamo partire da epsilon e delta Scuti, due stelle di quinta magnitudine situate un paio di gradi ad est di alfa Scuti, la stella più brillante della costellazione; dalla mezzavia di queste bisogna poi proseguire verso est per altri 2,5°. Fatto ciò, dovrebbe apparire nel campo del telescopio l’ammasso globulare NGC 6712, un oggetto ufficialmente scoperto da W. Herschel il 16 giugno 1784, ma che secondo alcuni fu avvistato dall’astronomo francese Le Gentil già nel 1749. Comunque sia, entrambi lo classificarono come una piccola nebulosa tondeggiante, e soltanto John Herschel, nel 1830, osservandolo dal suo osservatorio di Capo di Buona Speranza, lo risolse in stelle riconoscendone la reale natura. Distante da noi più o meno come M13 – circa 22 500 anni luce – rispetto al grande globulare dell’Ercole è però molto più piccolo (40 contro 145 anni luce di diametro) e nelle foto si mostra con una dimensione apparente di poco più di 6 primi d’arco (il doppio rispetto che in visuale).
Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 56 di Coelum n. 171.