Per noi osservatori delle medie latitudini boreali lo Scorpione è una specie di porta verso l’altro emisfero, una costellazione che sentiamo nostra per motivi culturali, e che tuttavia appartiene di fatto, con tutti i suoi tesori, a un mondo che sta più “giù”, di poco sotto l’orizzonte. E se la testa dello Scorpione, identificata da Antares, è un qualcosa che riusciamo a vedere non appena il cielo si fa scuro e limpido, la coda dell’animale rimane per lo più avvolta nel mistero. Proprio lì è dove tenteremo di arrivare questo mese, alla ricerca dei tre ammassi che fanno da corona al velenoso pungiglione dell’animale.

Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 50 di Coelum n. 194