RUBRICA SUPERNOVAE COELUM N. 120
Nella precedente rubrica avevamo anticipato con una breve notizia di “ultima ora” l’interessante scoperta messa a segno a fine marzo dal solito giapponese Koichi Itagaki. Torniamo oggi sull’argomento per analizzare in maniera più dettagliata il risultato che merita un adeguato approfondimento.
Nella notte del 24 marzo, con la Luna praticamente piena a soli 20°, l’eccezionale ricercatore del Sol Levante, per il quale abbiamo consumato tutti gli aggettivi utili a riconoscerne l’incredibile bravura, ha individuato una stella nuova di mag.+15,9 nella galassia a spirale NGC4192A nella costellazione della Chioma di Berenice a circa 93 milioni di anni luce di distanza. La particolarità di questa scoperta sta nel fatto che la galassia ospite, NGC4192A appunto, appare prospettica molto vicina alla stupenda galassia a spirale M98 che in realtà è a soli 45 milioni di anni luce circa di distanza da noi. A completare il fotogenico quadretto troviamo anche la galassia a spirale NGC4186, un oggetto decisamente più lontano fino a circa 370 milioni di anni luce.
Il primo ad ottenere lo spettro e a caricarlo nel TNS è stato il nostro Claudio Balcon, appena sei ore dopo la scoperta. Questo primissimo spettro mostrava il tipico blu continuo proprio di molte supernovae giovani di tipo II tuttavia la contemporanea mancanza della riga dell’idrogeno, non permetteva di classificarla con sicurezza. L’astrofilo bellunese grazie alla sua esperienza ha deciso quindi di attendere con prudenza prima di procedere alla classificazione, scelta che si è rivelata saggia perché qualche giorno dopo la riga dell’Idrogeno è finalmente comparsa e così, con il nuovo spettro ripreso 27 marzo dal Siding Spring Observatory in Australia con il Faukes Telescope South da 2 metri, il transiente è stato classificato come una giovane supernova di tipo II, con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano ad una velocità di circa 13000 km/s. La sigla definitiva assegnata è SN2024exw. Il massimo di luminosità si è verificato nei primi giorni del mese di aprile con valori di mag.+14,5/+15,0. Dopodiché la luminosità ha iniziato il suo lento declino portandola a perdere circa una magnitudine in tutto il mese di aprile ma poco abbastanza da renderla ancora visibile, e chi non l’avesse già fatto, è ancora in tempo a riprendere questo fotogenico campo di galassie.
Puntiamo adesso la nostra attenzione su un’altra interessante e “vicina” supernova che purtroppo non è facilissima da osservare dall’Italia, perché posta a declinazione -32°. Nella notte dell’11 aprile il programma professionale americano di ricerca supernovae e pianetini denominato ATLAS Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System ha individuato una debole stellina di mag.+18,9 nella galassia a spirale barrata NGC3621 nella costellazione dell’Idra a “soli” 22 milioni di anni luce di distanza. Una supernova esplosa in una galassia così “vicina”, a distanze paragonabili con quelle degli oggetti del catalogo Messier, ha attratto l’attenzione di osservatori professionali di tutto il mondo che hanno iniziato a seguirla in maniera accurata. Piccola nota sulla galassia in questione, forse Messier non la inserì nel suo catalogo perché rispetto all’Europa la sua declinazione è troppo meridionale (-32°) dal suo osservatorio di Parigi infatti la galassia culminava a soli 9° sopra l’orizzonte. La galassia più meridionale del catalogo di Messier M83 è situata appena 3° più in alto rispetto ad NGC3621, ma essa presenta un’estensione superficiale più elevata rispetto a NGC3621, la prima venne quindi catalogata come oggetto non stellare mentre la seconda potrebbe essere stata confusa con una stella.
I primi ad inserire nel TNS lo spettro di conferma (11 ore dopo la scoperta) sono stati gli astronomi cinesi del Yunnan Observatory con il telescopio Lijiang di 2,4 metri. La SN2024ggi è una giovane supernovae di tipo II con flash ionizzato causato dall’eccitazione dei gas espulsi dalla stella nelle varie fasi che hanno preceduto l’esplosione. Per onor di cronaca, i primissimi a riprendere lo spettro di conferma, pochi minuti prima dei cinesi, sono stati gli astronomi americani dell’Università delle Hawaii, utilizzando il telescopio di 2,3 metri dell’Australian National University presso il Siding Spring Observatory. La luminosità della supernova ha mostrato subito un rapido incremento, che nel giro di pochi giorni ha permesso al transiente di raggiungere la notevole mag.+11,9 intorno al giorno 18 aprile, diventando oggi la supernova più luminosa del 2024 e una delle più luminose degli ultimi anni. Analizzando le immagini dei vari telescopi spaziali è stato possibile risalire alla stella progenitrice, una supergigante rossa con una luminosità intorno alla mag.+23. Come abbiamo già detto, dall’Italia non sarà facile riprendere questa importante supernova. Naturalmente gli astrofili del Sud Italia saranno avvantaggiati. A Milano la galassia NGC3621 culminerà ad un’altezza di soli 12°. Leggermente meglio la situazione per gli astrofili di Roma che avranno la galassia alla massima altezza di 15°. Molto meglio la situazione per gli astrofili di Catania che vedranno NGC3621 culminare a 20° sopra l’orizzonte Sud.
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