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Un “maggio spaziale” al Museo Galileo tra note e stelle
con il telescopio gregoriano di Philippe-Claude Le Bas
e la musica del Conservatorio L. Cherubini
Durante la rassegna musicale i visitatori potranno ammirare due strumenti della collezione di acustica, la “tromba parlante” appartenente alla Collezione Medicea, e il fonografo di Thomas Edison
Diffondiamo il COMUNICATO STAMPA a cura dell’Ufficio Stampa Museo Galileo
Nel mese di maggio il Museo Galileo propone un viaggio tra note musicali e spazi siderali con l’arrivo del Telescopio gregoriano di Philippe-Claude Le Bas, uno dei primissimi strumenti del genere realizzato a Parigi alla fine del Seicento [in copertina a questo articolo] e la rassegna “Orbite Musicali”, quattro concerti appositamente concepiti dal Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, che si ispirano al sodalizio tra musica e scienza, con particolare riferimento all’astronomia (8, 15, 22, 29 maggio, alle 11; ingresso gratuito per i possessori del biglietto di ingresso al museo, info 055 265311).
Sono le novità proposte per il mese di maggio dal Museo Galileo, che da sempre cerca di coniugare nelle sue iniziative arte e scienza. Il Museo diventa così un luogo dove ascoltare la musica “cosmica” e vedere uno dei pezzi più pregiati della storia del telescopio.
Arriva dunque al Museo Galileo il raro Telescopio riflettore gregoriano di Philippe-Claude Le Bas, uno dei primi del suo genere, realizzato seguendo le indicazioni costruttive date dallo scozzese James Gregory nella sua opera Optica promota del 1663. Il telescopio, appartenuto all’antiquario milanese Michele Subert, è stato acquistato dal Ministero della Cultura e affidato al Museo Galileo in comodato d’uso gratuito dall’ente proprietario statale, la Direzione regionale musei della Toscana.
Di Le Bas sappiamo che costruì vari strumenti per l’Observatoire Royal di Parigi, fondato nel 1667 sotto l’egida del ministro Jean-Baptiste Colbert e diretto, dal 1671, dall’astronomo italiano Gian Domenico Cassini. Come ottico di Luigi XIV di Francia (il Re Sole), Le Bas ebbe il permesso di risiedere al Louvre, un privilegio attestato dalla firma incisa sul telescopio: “Le Bas aux Galleries du Louvre Paris”. All’importanza storica dello strumento si aggiungono le notevoli condizioni di conservazione dell’oggetto, ancora funzionante: sia le ottiche che le parti meccaniche sono integre.
Il telescopio è completo di treppiede con giunto sferico per il corretto orientamento ed è dotato di una particolare montatura con vite a succhiello che ne permette la stabile collocazione su un supporto fisso.
Per dare all’acquisizione il risalto che merita, prima di collocarlo in una delle sale espositive, il telescopio sarà esposto nella sala di accoglienza dei visitatori.
Musica stellare
Il telescopio arriva a Firenze in un periodo in cui il Museo propone la rassegna “Orbite Musicali”, quattro composizioni, in prima esecuzione assoluta, che interpretano il moto delle comete e dei quattro satelliti di Giove, il dialogo tra un astronomo e un satellite, e alcune ricerche di Leonardo da Vinci: 39P/OTERMA di Antonio Galanti; RX-J 18–56.5 Ovvero il satellite animato di Roberto Becheri; 5 Aforismi su testi di Leonardo da Vinci di Barbara Rettagliati; Quattro satelliti per orchestra del giovane Gianmarco Contini.
Un incontro sarà inoltre interamente dedicato all’ensemble di fisarmoniche diretto dal prof. Ivano Battiston, presente anche nella veste di compositore con Pulsar. Ogni concerto si conclude con una diversa interpretazione di Serenata per un satellite (1969) di Bruno Maderna.
In questa occasione, nella sala dell’imponente modello cosmologico di Santucci, il pubblico potrà assistere a esecuzioni che rievocano la scoperta dei Pianeti Medicei (i satelliti di Giove) compiuta da Galileo: gli strumentisti, simulando il moto degli astri, realizzeranno delle vere e proprie “Orbite Musicali”. Le esecuzioni saranno introdotte dai compositori e i concerti saranno preceduti da una relazione da Natacha Fabbri (Museo Galileo). I quattro argomenti scelti per questi incontri – Dialoghi cosmici, Stelle danzanti, Da Firenze alle stelle e Macchine sonore – illustreranno il contesto storico-filosofico dei temi a cui si ispirano i concerti, concentrandosi sull’idea di viaggio astronomico, sulle macchine sonore di Leonardo da Vinci e sul percorso che ha portato l’uomo a diventare “abitante del cielo”.
Durante tutto il mese di maggio, inoltre, saranno esposti due strumenti della collezione di acustica del Museo: un rarissimo esemplare seicentesco di “tromba parlante”, appartenente alla Collezione Medicea, e il fonografo di Thomas Edison.
Il ciclo di concerti è parte della manifestazione Amico Museo 2022 promossa dalla Regione Toscana.
I concerti proseguono la collaborazione attivata con il Conservatorio negli scorsi anni e vedono il coinvolgimento del Dipartimento di Teoria, Analisi, Composizione e Direzione, coordinato dal prof. Antonio Galanti, e dell’Ensemble di musica contemporanea del Cherubini (EMC2) diretto dal prof. Luciano Garosi.