Bentornati su Marte!
In questi mesi, con la rubrica online intitolata ‘News da Marte’, vi sto raccontando di settimana in settimana i progressi nell’esplorazione del Pianeta Rosso da parte degli emissari robotici inviati da noi umani.
Con l’occasione del ritorno di queste notizie sul cartaceo di Coelum Astronomia, proviamo a fare un carrellata e vediamo quelli che sono stati gli aggiornamenti più interessanti.
L’ultima immagine di Insight
È arrivato il momento che abbiamo temuto per mesi con un misto di rassegnazione e flebili speranze.
La rassegnazione era quella che constatava il costante declino dell’energia prodotta dai pannelli solari di Insight, la sonda NASA dedicata allo studio dei terremoti su Marte. Le speranze, invece, contavano ancora nel passaggio di un diavolo di sabbia che potesse provvidenzialmente dare una pulita alle ampie superfici fotovoltaiche del lander.
Le cose erano precipitate tra ottobre e novembre, con la comparsa di una colossale tempesta di sabbia che ha portato il team al controllo della missione a spegnere temporaneamente anche l’ultimo strumento scientifico al tempo ancora operativo, il sismometro. In un breve aggiornamento del primo novembre è stato comunicato che i pannelli del lander stavano producendo tra i 280 e i 290 Watt ora di energia al giorno, con un calo drammatico rispetto ai già pochi 420 di metà settembre. Per avere un riferimento, al momento dell’atterraggio i Wh/Sol prodotti erano 5000.
La scarsa produzione energetica è proseguita per tutto novembre e metà dicembre, con l’ultimo contatto radio avvenuto il 15 dicembre con il quale è stata ricevuta questa immagine, scattata l’11 dicembre.
Dopo di allora il lander ha taciuto.
Due successivi tentativi di comunicazione, il 18 e 21 dicembre, sono falliti, portando così l’agenzia spaziale statunitense a decretare la fine della missione di Insight. La quale, intendiamoci, si chiude con ben pochi rammarichi: una durata doppia rispetto agli obiettivi programmati, 1319 terremoti rilevati, cruciali contributi alla sismologia extraterrestre e una quantità enorme di dati ancora da analizzare che terrà i ricercatori impegnati per anni a venire. Ne sono un esempio le pubblicazioni uscite quest’autunno nelle riviste Nature Geoscience e Science nelle quali viene illustrato come, in alcuni dati acquisiti da Insight nel 2020 e 2021, sia stato possibile rilevare a posteriori la firma sismica derivante dallo schianto al suolo di meteoriti. Successive indagini fotografiche da parte degli orbiter hanno così permesso di individuare, nelle posizioni previste, altrettanti recenti crateri. Tra questi eventi rilevati figura anche il più violento nell’intero sistema solare che abbiamo potuto vedere avvenire quasi davanti ai nostri occhi, registrato il 24 dicembre 2021 e che ha trovato la sua controparte visuale l’11 febbraio 2022.
Altre osservazioni dall’alto…
…le porta avanti Ingenuity, l’elicottero dimostratore compagno di Perseverance nell’ambito della missione Mars 2020.Questo incredibile drone continua a macinare voli, sempre più lontano dai previsti cinque da effettuarsi nell’arco di 30 giorni nell’aprile 2021.
Dopo il 29esimo spostamento, compiuto l’11 giugno, Ingenuity è rimasto fermo un paio di mesi a causa della situazione energetica molto critica legata all’accorciamento delle giornate nell’autunno marziano e gli oscuramenti atmosferici dovuti alle tempeste di sabbia. Per conservare l’operatività del drone, la cui elettronica non è progettata per sperimentare le rigide temperature dell’inverno marziano, il Jet Propulsion Laboratory ha prontamente messo in atto varie strategie che hanno avuto successo. La prova più convincente di questo si è avuta con il trentesimo decollo, che Ingenuity ha compiuto nel pomeriggio marziano del 20 agosto. Si è trattato fondamentalmente di un volo di test, funzionale alla verifica dell’operatività degli apparati e alla pulizia del pannello solare. Dal punto di visto del profilo seguitoè stato molto simile alla seconda movimentazione che l’elicottero aveva compiuto nell’aprile 2021.
Della durata di appena 33 secondi, il volo è consistito in uno spostamento laterale di 2 metri da una quota di 5. Sono numeri molto diversi da quelli straordinari dei voli estivi e primaverili, ma hanno dato fiducia per quello che sarebbe stato il futuro della missione.
Continua..
L’articolo completo a cura di Antonio Piras è su Coelum Astronomia n°260 di febbraio/marzo 2023
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