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Cercare segni di vita nello spazio significa trovare le cosiddette impronte digitali che qualche organismo vivente può aver lasciato nell’ambiente circostante.
Bisogna cioè cercare una moltitudine di composti molecolari che contengano un mix di elementi chimici fondamentali per la vita, i cosiddetti CHNOPS [ovvero carbonio (C), idrogeno (H), azoto (N), ossigeno (O), fosforo (P) e zolfo (S)], una sorta di cocktail chimico essenziale perché la vita si formi.
Guidati da questa idea, un gruppo di ricercatori coordinati dall’astronoma Jane Greaves dell’Università di Cardiff hanno puntando due grandi telescopi verso Venere, il James Clerk Maxwell Telescope realizzato da una cooperazione Inglese, Canadese e Olandese e ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) il più grande complesso di radiotelescopi mai realizzato costituito dai 66 antenne europee poste sulle Ande cilene.
Le osservazioni condotte dal gruppo inglese hanno rivelato negli strati alti dell’atmosfera di Venere a circa 60 km di altezza una molecola insolita, la fosfina, un composto molto reattivo costituito da un atomo di fosforo e tre di idrogeno (PH3).
Il risultato pubblicato sulla rivista Nature Astronomy ha subito avuto una grande risonanza mediatica perché sulla Terra tutta la fosfina presente in atmosfera è prodotta esclusivamente da processi antropogenici o da microorganismi, mentre non conosciamo processi abiotici di tipo geologico o geochimico che possano formare la fosfina.
Un’evidenza, anche se indiretta, della possibile presenza di vita nell’atmosfera venusiana.
La fosfina quindi potrebbe essere prodotta da batteri che vivono nell’atmosfera ad altezze tali da avere condizioni di temperatura simili a quelle terrestri, molto diverse dalle temperature proibitive (460 °C) che si trovano sulla superfice del pianeta.
L’idea non è nuova.
Carl Sagan grande scienziato e divulgatore, già 60 anni fa aveva ipotizzato la presenza di batteri nell’atmosfera di Venere. La scoperta della presenza di fosfina potrebbe essere la conferma dell’idea visionaria di Sagan.
Ma trovare la fosfina non è sufficiente perché sia presente vita su un pianeta.
È ancora troppo poco.