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IL MOSTRO È FUORI DALLA TANA!
Il 12 maggio 2022 l’EHT annuncia la prima immagine del buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Abbiamo chiesto alla dott.ssa Mariafelicia De Laurentis, Deputy Project Scientist e membro del consiglio scientifico dell’EHT, di raccontare per i lettori di Coelum la genesi di un simile risultato destinato a segnare la storia della ricerca astronomica.
Ne hanno parlato in molti: insomma “cos’è” questa immagine?
Al di là del suo indiscutibile valore scientifico, c’è da sottolineare che questo risultato costituisce un emblematico caso di successo tecnologico. Se da un lato la possibilità di osservare il vorticoso comportamento della materia intorno all’orizzonte degli eventi di un buco nero ci ha infatti consentito di mettere alla prova le previsioni della relatività generale di Einstein in un cosiddetto regime di campo gravitazionale forte, dall’altro, l’accesso a tale informazione ha richiesto l’adozione di tecniche e sistemi di acquisizione e integrazione dei dati in grado di superare le difficoltà sperimentali legate alla distanza che separa SgrA* dal nostro pianeta, pari a circa 27.000 anni luce, e alla natura estremamente variabile di questo buco nero. Ostacoli superati grazie alla creazione di un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra, attraverso l’utilizzo della rete di otto osservatori radio-astronomici, distribuiti su tutto il globo.
“Nelle immagini radio, i buchi neri appaiono come draghi sputafuoco. Alcuni sono possenti e con i loro getti producono fiamme altissime, visibili da molto lontano; altri sono deboli, fiacchi, e dalle loro gole fuoriesce solo una fiammella.
Ma i getti li producono quasi tutti, l’importante è concentrarsi sull’emissione all’altezza delle fauci, senza farsi impressionare dalle gigantesche fiamme dei grandi getti di plasma” [Mariafelicia De Laurentis]
TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE SUL BUCO NERO AL CENTRO DELLA VIA LATTEA
SOLO SU COELUM n.257!