NEL NUMERO 263 ABBIAMO INTERROTTO LA RUBRICA DEDICATA
AI LUOGHI MIGLIORI DA CUI FOTOGRAFARE CON UNA
MESSAGGIO DI CRISTINA CELLINI SULLO STATO DEL TERRITORIO
DOPO GLI EVENTI CHE HANNO COLPIO NELLO SCORSO
ANNO LA ROMAGNA. A DISTANZA DI UN ANNO RIPRENDIAMO
IL DISCORSO SU I CIELI DELL’APPENNINO ROMAGNOLO PROPRIO CON LA STESSA AUTRICE PER
RACCONTARE UN TERRITORIO DA RISCOPRIRE PASSO PASSO
MAGARI ANCHE CON QUALCHE SPUNTO PIU’ LUDICO!

ABSTRACT

L’articolo “I cieli dell’Appennino Romagnolo (aggiornamento 2024 post alluvione)” scritto da Cristina Cellini, Luca Argalia e Davide Alboresi Lenzi, offre una panoramica dettagliata sui siti migliori per l’osservazione astronomica nella regione dell’Appennino Romagnolo, focalizzandosi sulle esperienze post alluvione del maggio 2023. Gli autori raccontano come l’alluvione e le frane abbiano temporaneamente interrotto le loro attività, lasciando il territorio ancora segnato. Nonostante ciò, la determinazione a tornare alla normalità e a continuare l’osservazione astronomica ha prevalso, spingendo gli appassionati a cercare nuovi luoghi non colpiti dagli eventi atmosferici.

La maggior parte delle osservazioni astronomiche viene effettuata dall’osservatorio domestico degli autori situato nella campagna ravennate. Tuttavia, essi cercano costantemente nuove postazioni nelle montagne dell’Appennino, in luoghi con cieli meno inquinati dalla luce artificiale. Tra i siti descritti, Linaro-San Romano emerge come uno dei preferiti per il suo cielo scuro verso sud, ideale per la fotografia di nebulose e della Via Lattea. Monte Romano, sede dell’Osservatorio Astronomico del Gruppo Astrofili Antares, è un altro luogo storico per le osservazioni, sebbene sia parzialmente compromesso dall’inquinamento luminoso proveniente da Firenze.

Il Monte Fumaiolo è considerato il sito più buio dell’Appennino Romagnolo, nonostante alcune limitazioni dovute all’inquinamento luminoso e alla topografia locale. Altri luoghi di interesse includono il Monte Trebbio, recentemente reso accessibile grazie alla riapertura di una strada collinare, e l’agriturismo Cà Bionda, noto per essere un punto di ritrovo per gli astrofili e dotato di strutture adatte all’osservazione notturna.

In sintesi, il documento non solo evidenzia i migliori siti per l’astrofotografia ma trasmette anche la resilienza e la passione degli astrofili romagnoli nel superare le difficoltà causate dagli eventi naturali e continuare a esplorare i cieli stellati .

La Romagna: dove osservare

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L’articolo è pubblicato in COELUM 269 VERSIONE CARTACEA