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ABSTRACT
Nel progetto ShaRA, l’astrofotografia condivisa si unisce alla collaborazione tra appassionati per esplorare l’universo attraverso telescopi remoti di classe professionale. Nato durante il periodo del COVID-19, il progetto offre una nuova prospettiva sull’astrofotografia, permettendo di catturare immagini straordinarie di oggetti celesti dell’emisfero australe. Questo articolo racconta come il team ShaRA sia cresciuto, superando sfide tecniche e condividendo la passione per la scoperta del cosmo.
Il Target
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L’articolo è pubblicato in COELUM 261 VERSIONE CARTACEA
Commento di Marcella Botti
“Ho aderito a questo progetto perché fotografo con reflex e volevo cimentarmi nell’elaborazione di frame monocromatici. Sono entrata nel team ShaRA per pura curiosità e inizialmente volevo stare a guardare e non mi aspettavo certo tutta la professionalità, l’entusiasmo e la condivisione dei partecipanti e alla fine, travolta, ho partecipato attivamente. Un team veramente armonico dove le foto vengono fuse insieme per dar vita ad una mega elaborazione che tiene conto dei migliori risultati di ognuno.”
Commento di Egidio Vergani
“Sono sempre stato appassionato di fotografia, sopra e sotto il mare, ma durante il lock down per il Covid 19 mi sono messo a guardare le foto su internet del nostro Universo. Perché non provarci? Ho acquistato un telescopio di seconda mano (che non sapevo usare ma pian piano ho imparato), ho letto molti libri e riviste ed ho provato a collegarci una reflex per fotografare Saturno. Da li è esplosa la mia passione, ho migliorato l’attrezzatura e la pratica dal mio balcone di Milano. Curiosando su internet qualche anno fa mi sono imbattuto nel progetto di osservazione condivisa di nome FOTONICOntest, ho contattato Alessandro Ravagnin e gli ho mandato la mia foto di Orione. Da allora ho partecipato a tutte le edizioni del FOTONICOntest. Quando Alessandro mi ha chiesto se volevo partecipare alla condivisione di un telescopio remoto in Cile sono rimasto all’inizio perplesso, ma sapendo che nel gruppo, oltre a lui, c’erano anche altri validissimi astrofotografi e qualche neofita come me, ho accettato di buon grado la sua proposta. Subito dopo è nato il progetto ShaRA che ha portato ad una collaborazione sempre maggiore. Nessuno si è mai tirato indietro e devo molto a loro per gli insegnamenti che generosamente hanno dato ai meno esperti. Umiltà e passione sono i punti di forza di questo progetto. Forza ShaRA”