L’India diventa la quarta potenza a sbarcare sulla Luna con dei rover mentre la Russia fallisce il medesimo obiettivo soltanto pochi giorni prima

 

A poche ore di distanza dal clamoroso fallimento della missione Luna-25 con cui la Russia, a distanza di 47 anni puntava a tornare sul nostro satellite, scorre su tutti i media internazionali la notizia dell’allunaggio ad opera della sorprendente India.

L’India, che a passi da gigante sta recuperando il gap tecnologico con le superpotenze, mette a segno un duro colpo all’immagine sovietica con un sorpasso prestigioso messo a segno proprio nell’agosto 2023.

Ma andiamo per gradi e riepiloghiamo cosa è accaduto sia sul fronte russo che su quello indiano.

Luna-25, l’apripista di una serie di sonde russe destinate ad una nuova era di studio della Luna, viene lanciata il 10 agosto alla volta del nostro satellite. Meta di atterraggio, o meglio di allunaggio, la regione denominata Boguslawsky Crater. Rapidamente al sonda entra nell’orbita lunare, è il 16 agosto scorso. Durante il suo tragitto la sonda rimanda anche diversi scatti selfie con la Terra nello sfondo. Il team di controllo è euforico, tutto procede al meglio.

La navicella spaziale russa Luna-25 viene vista durante i preparativi pre-lancio. La sonda si è schiantata sulla Luna questo fine settimana.(Credito immagine: Roscosmos)

Di contro la sonda indiana, Chandrayaan-3, era già stata lanciata a bordo di un razzo LVM3 il 14 luglio precedente dallo spazio porto di Sriharikota, sulla costa orientale dell’India,  entrando in orbita lunare nei primi giorni del mese di agosto.

Il 18 Agosto la sonda indiana si stacca dal suo modulo di propulsione ed il 20 inizia a frenare. Nei giorni successivi, il 21 e 22 agosto la sonda entra in contatto anche con l’orbiter della sonda Chandrayaan-2, il precedente tentativo dell’India di approdare sul suolo lunare fallito nel 2019. L’orbiter per oltre 4 anni ha atteso l’arriva della seconda missione.

Contemporaneamente in Russia i colleghi sovietici sono alle prese con il controllo della sonda ma il 19 agosto alle 14:57 ora russa, il lander ha smesso di inviare segnali a Terra. I successivi tentativi di ripristinare i contatti non hanno riportato esiti positivi. Gli scienziati russi hanno comunicato la notizia attraverso Telegram annunciando che “una manovra sbagliata avrebbe indirizzato in maniera errata la sonda verso la superficie lunare causandone lo schianto”. E’ il 21 agosto quando la voce viene ufficializzata e rimbalza su tutti i canali mediatici.

Immagini della Terra (a sinistra) e della Luna (a destra) scattate dalla navicella spaziale russa Luna-25 durante il suo volo sulla Luna il 13 agosto 2023, da una distanza di circa 310.000 km dalla Terra.(Credito immagine: DUE RAS)

Gli scienziati indiani però non si sono fatti scoraggiare o influenzare e ieri, 23 agosto, appena il Sole ha illuminato il sito di atterraggio sono iniziate le manovre di atterraggio. Lo storico sbarco è stato seguito in diretta nazionale dal popolo indiano e trasmesso dall’emittente nazionale Doordarshan. Uno storico successo dovuto al totale rifacimento del sistema di atterraggio montato sul lander Vikram.

Ora che il lander è pacificamente adagiato sul suolo lunare il piccolo rover Pragyan dovrebbe iniziare a scarrozzare fra rocce e polveri alla raccolta di campioni.

E’ importante notare come i due lander, quello russo e quello indiano, fossero destinati entrambi a raggiungere due zone molto vicine del suolo lunare poste ai bordi del polo sud che rimane il target più ambito in questa nuova ora di esplorazione lunare.

Un’immagine dal vivo dalla luna scattata da Chandrayaan-3 e un grafico della sua posizione durante l’atterraggio.(Credito immagine: ISRO)

La sonda Luna-25 era destinata ad aprire una nuova era l’esplorazione lunare russa, seguendo le orme della oramai storica Luna-24 atterrata nel 1976 nel Mare Crisium ed in grado di riportare sulla Terra dei campioni di suolo lunare. Da allora l’attenzione del colosso sovietico per la Luna è rimasta sopita fino a questo nuovo slancio. Nulla di sprecato ovviamente, come per i colleghi indiani, lo studio dei dati raccolti sulle fasi di controllo della sonda e sugli errori, consentiranno di migliorare le progettazione dei modelli successivi già previsti. Tuttavia è da immaginare che tutto il programma subirà dei ritardi, così come accaduto per le sonde Chandrayaan che ha visto slittare di ben 4 anni il secondo tentativo.

Insomma nella nuova corsa alla prezioso miniera, come oggi viene considerata la Luna, per oggi segna un vincitore: l’India, ma la gara è lunga e le sorprese non mancheranno.