L’Università di Glasgow sta conducendo il progetto SOLSPACE (Enhancing Global Clean Energy Services Using Orbiting Solar Reflectors), mirato a incrementare la produzione di energia solare attraverso l’utilizzo di riflettori solari orbitanti.

Guidato dal Professor Colin McInnes e finanziato con un contributo di 2,5 milioni di euro dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC), il progetto si propone di sviluppare strategie innovative per aumentare l’energia prodotta da futuri impianti solari su larga scala.

L’idea centrale consiste nella creazione di una costellazione di satelliti dotati di riflettori sottilissimi, capaci di reindirizzare la luce solare verso la Terra durante le prime ore del mattino e al crepuscolo. Questi sono i momenti in cui la domanda energetica è elevata, ma la produzione solare è limitata.

Rappresentazione di un treno di specchi che riflettono la luce solare verso un impianto fotovoltaico sulla Terra: vista da terra. Le dimensioni dello specchio non sono in scala. Crediti: Andrea Viale.

Il team di ricerca sta analizzando le orbite più efficienti e le strategie di controllo per i riflettori, al fine di massimizzare l’energia aggiuntiva generata e ridurre al minimo la luce dispersa che potrebbe raggiungere la Terra. Inoltre, sono in corso studi sul design, la produzione e l’assemblaggio dei riflettori, nonché sull’impatto economico dell’energia supplementare fornita.

Il Professor McInnes sottolinea che, mentre i servizi spaziali tradizionali si concentrano su navigazione satellitare, telecomunicazioni e osservazione della Terra, la possibilità di fornire energia dallo spazio apre nuove opportunità per il futuro. Affrontare la sfida globale dell’energia pulita è cruciale nel XXI secolo, e SOLSPACE mira a dimostrare come la tecnologia spaziale possa contribuire significativamente a questo obiettivo.

Per ulteriori dettagli, è possibile visitare la pagina ufficiale del progetto sul sito dell’Università di Glasgow.

*Significato di Sostenibilità Ambientale: Riferito a pratiche o sistemi che preservano l’equilibrio ecologico, minimizzando l’impatto ambientale.

Confidiamo nella corretta valutazione dell’impatto sull’equilibrio ecologico sia da parte dei promotori del progetto che dell’Unione Europea.