Amy Barr è Senior Scientist del Planetary Science Institute e si occupa di formazione ed evoluzione di corpi planetari rocciosi.

Cosa ci permettono di capire le prime foto inviate da New Horizons?

Le immagini sono incredibili, rappresentano davvero un traguardo spettacolare per il team di New Horizons! A prima vista, sembra che la superficie di Plutone abbia interagito con l’atmosfera. Ci sono vaste regioni chiare e vaste regioni scure. In questo senso, Plutone è più simile a Titano, una luna di Saturno, o anche a Marte, che alle superfici di altri corpi ghiacciati come Rea o Dione che sono simili a Plutone in dimensioni ma che non hanno un’atmosfera. Tuttavia, l’atmosfera di Plutone è piuttosto rarefatta, quindi è abbastanza sorprendente che le sue interazioni con la superficie siano state così intense.

Pare che Caronte abbia subito un processo di rimodellamento della superficie, e forse anche Plutone. Se entrambi i corpi sono stati rimodellati, l’energia necessaria per tali attività dev’essere provenuta dal calore interno di ciascun oggetto.

Potrebbero essere all’opera sulla superficie di Plutone processi di erosione?

Su qualunque pianeta roccioso ci aspettiamo frane. Dall’aspetto generale di Plutone, pare che qualcosa (l’atmosfera) abbia trasportato materiali scuri e chiari lungo la superficie. Non si credeva che avesse un’atmosfera abbastanza densa per farlo, ma forse ci sbagliavamo!

Quali potrebbero essere le possibili fonti di calore interno su Plutone?

Plutone potrebbe essersi mantenuto caldo attraverso una combinazione di calore radiogenico [dovuto al decadimento di elementi radioattivi nel nucleo], calore rilasciato durante l’accrezione e calore rilasciato dalla differenziazione dell’interno, cioè dalla separazione del ghiaccio dalla roccia e dalla formazione di un nucleo roccioso. Il calore radiogenico sarebbe solo il 10% di quello terrestre.

Potrebbero altri oggetti nella fascia di Kuiper essere (stati) così attivi?

Questo sistema è unico poiché Caronte è piuttosto grosso. Altri KBO hanno lune, ma non di queste dimensioni. Tuttavia, ritengo plausibile che altri KBO siano stati attivi, magari nel lontano passato, miliardi di anni fa. Sarebbe molto importante riuscire a visitare un altro KBO di dimensioni importanti, per vedere se anche in esso ci siano tracce di attività, in corso o passata. Se così fosse, aprirebbe la strada a molte nuove domande sulla formazione e sull’evoluzione dei corpi ghiacciati… ad esempio  potrebbero essersi formati a distanze minori dal Sole, oppure più tardi di quanto crediamo.

Prima del flyby, credevamo che Plutone si sarebbe rivelato simile a Tritone. In quali aspetti invece ci ha sorpreso?

Purtroppo, non abbiamo molte informazioni su Tritone. Uno dei membri del team di New Horizons ha notato che Tritone non ha montagne così elevate. Inoltre, Tritone ha vaste aree del cosiddetto terreno “cantalupo” (a causa della sua somiglianza con la superficie di un melone di Cantalupo), che è indicativo di risalite diapiriche dal suo interno. Plutone non sembra avere terreni simili.

Approvate le missioni della NASA verso Marte ed Europa, qual è ora la prossima destinazione da far visitare alle nostre sonde?

Dobbiamo esplorare Urano e Nettuno, i giganti ghiacciati, e capire come i loro interno funzioni. Stiamo scoprendo molti pianeti simili a Urano e Nettuno in altri sistemi solari, e capire di più su di loro è molto importante.

Cosa ti ha sorpresa di più finora tra le scoperte effettuate da New Horizons?

Sono rimasta molto sorpresa, come dicevo all’inizio, da quanto l’atmosfera di Plutone abbia interagito con la sua superficie. Così poca atmosfera è stata in grado di modificare in maniera significativa l’aspetto della superficie… questo è ciò che per me è davvero molto sorprendente!