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Che impatto avrà EST nello studio delle relazioni Sole-Terra?

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Ilaria Ermolli – Il Sole  mostra variazioni a tutte le scale spaziali, spettrali e temporali alle quali viene osservato. Queste variazioni modificano le proprietà fisiche dello spazio che circonda la nostra stella e che comprende anche la Terra.  Ad esempio, gli studi effettuati negli ultimi due decenni hanno indicato che anche l’energia radiativa totale emessa dal Sole e ricevuta dalla Terra varia nel tempo, in fase con l’attività magnetica presente nell’atmosfera della nostra stella.

Al momento, i meccanismi fisici responsabili della variabilità dell’emissione solare sono ancora dibattuti, a causa dei limiti delle attuali osservazioni effettuate sia con telescopi a terra che dallo spazio. Inoltre, le conoscenze relative alla variabilità dell’emissione solare nelle diverse bande dello spettro elettromagnetico e nei tempi scala più lunghi del ciclo undecennale sono ancora molto limitate. D’altro canto l’emissione radiativa del Sole rappresenta il principale contributo naturale al clima della Terra e ai modelli utilizzati per studiare i cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta. EST osserverà l’atmosfera del Sole con accuratezza spaziale, spettrale e temporale non perseguibili con altri telescopi, permettendo di far avanzare notevolmente gli studi della variabilità fotometrica del Sole, delle proprietà radiative delle regioni magnetiche presenti nell’atmosfera solare e dei modi in cui esse modificano il trasporto di energia liberata all’interno della nostra stella. Inoltre, a differenza delle missioni spaziali, EST sarà operativo per vari decenni, permettendo quindi misure utili a determinare la variabilità della nostra stella alle scale temporali più lunghe del ciclo undecennale e a migliorare l’accuratezza dei modelli utilizzati per lo studio dei cambiamenti del clima terrestre.