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Il progetto EST ha coinvolto solo ricercatori del settore solare?
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Salvatore Scuderi – Il progetto ha coinvolto anche numerosi ricercatori del settore tecnologico dell’INAF. Le competenze messe in gioco durante lo studio di fattibilità dell’intero progetto vanno dalla progettazione ottica a quella meccanica, al software di controllo e gestione degli strumenti e del telescopio. In tutti questi ambiti si è messa a frutto la decennale esperienza dei vari gruppi tecnologici INAF che hanno partecipato e partecipano a progetti nazionali ed internazionali per la progettazione e realizzazione di strumenti per l’osservazione astrofisica sia da Terra che dallo spazio. Progetti che vedono come partner istituzioni come l’ESO, l’ESA o la NASA. Ad esempio sul BBI ha lavorato un gruppo che si era formato qualche anno fa presso l’INAF di Catania per lavorare ad un progetto internazionale per la costruzione di un telescopio spaziale ultravioletto (WSO/UV) finanziato dall’ASI e guidato dalla RosCosmos, l’agenzia spaziale russa.