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Dal punto di vista scientifico, quali misure innovative permetterà EST?

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Francesco Berrilli – Gli strumenti di piano focale di EST permetteranno di osservare, simultaneamente e a diverse quote dell’atmosfera della nostra stella, le strutture magnetiche e di plasma a piccola scala. Solo apparentemente, però, tali osservazioni sono di dettaglio. I processi a piccola scala sono infatti profondamente legati a proprietà globali della stella Sole come il suo budget magnetico globale o i processi di trasporto di plasma e campo magnetico che  avvengono sulla superficie e che portano all’esistenza di una dinamo solare e di un ciclo di attività.

La tecnologia presente nel telescopio consentirà di osservare l’atmosfera solare, dalla fotosfera fino alla cromosfera e alla corona solare, con un dettaglio di poche decine di chilometri. Dato che questa distanza corrisponde al libero cammino medio dei fotoni nel plasma solare, l’osservazione si spinge in pratica fino alla scala fisica in cui i fotoni scambiano informazione con il plasma della stella.

Attraverso lo studio di processi dinamici (come, per esempio, le onde acustiche e di gravità, le onde d’urto, le riconnessioni magnetiche, ecc.), l’osservazione tomografica dell’atmosfera solare ci permetterà di capire perché le stelle hanno una corona ad altissima temperatura e quali sono i processi alla base della dinamo solare e quindi del suo ciclo di attività.