Il 4 luglio 2005 la sonda della NASA Deep Impact (vedi Coelum n. 85 pag 31, giugno 2005) sarà im prossimità della Cometa 9P/Tempel 1 e rilascerà un veicolo da impatto del peso di 360 kg, che con un motore proprio punterà diritto sul nucleo della cometa. L’impatto avverrà alla velocità di 37000 km/h e scaverà un cratere di circa 100 metri di raggio. L’energia che si svilupperà nell’urto sarà pari all’esplosione di 4.5 tonnellate di tritolo e produrrà una enorme nuvola di gas e polvere attorno al nucleo della cometa, che avendo dimensioni di circa 6 km non verrà distrutto.
E’ la prima volta che non si effettua una semplice osservazione, ma viene programmato un vero e proprio esperimento cosmico, sulla cui importanza si è già molto discusso. Il materiale costituente le comete è infatti quello originale della nube protosolare, rimasto congelato ed inalterato per miliardi di anni nel nucleo di questi corpi erranti del sistema solare. Il veicolo madre, deviata la sua traettoria, effettuerà osservazioni dell’impatto dalla distanza di 500 chilometri, fornendo nuove e preziose informazioni
- sulla formazione del sistema solare,
- sulla costituzione dei nuclei delle comete,
- sul ruolo che gli impatti cometari possono aver giocato nel corso delle prime fasi di formazione della Terra e dell’inizio della vita.
Per la piena riuscita dell’esperimento risulta cruciale l’acquisizione e la disponibilità del maggior numero di dati possibili sia precedenti, sia successivi all’impatto. A tal fine l’European Southern Observatory ha sponsorizzato il progetto della NASA e parteciperà attivamente alle osservazioni dopo l’impatto.
Nella notta tra il 4 ed il 5 luglio, non appena la cometa Tempel 1 sarà visibile dal Cile, e per l’intera settimana successiva, tutti i più grandi telescopi di ESO (le 4 unità da 8.2 m del VLT del Picco Paranal, il telescopio da 3.6 m, il 3.5 m NTT ed il 2.2 m di La Silla) contemporaneamente volgeranno i loro specchi per osservare la cometa in modo coordinato con il team del progetto. Ciò sarà fatto anche in molti altri osservatori sparsi per il mondo sia professionali, sia amatoriali. A seguito di ciò la comunità scientifica internazionale entrerà in possesso di un’incredibile quantità di dati, che una volta ridotti, contribuiranno ad accrescere la nostra conoscenza sulle origini del sistema solare e sulla costituzione delle comete.